Il caso Spotlight, Chiesa cattolica e abusi sessuali su minori
di Giovanna Cambiano
Un film da non perdere, la denuncia alla Chiesa cattolica e alla piaga della pedofilia ecclesiastica, lungi dall’essere una questione di “mele marce” – come raccontano i giornalisti della testata Boston Globe in America – si rivela nelle inchieste come sia in realtà un “sistema” consolidato di potere e di abuso tenuto nascosto grazie alla paura e all’omertà di cittadini e media.
Un’inchiesta che con le sue rivelazioni apre il vaso di pandora di abusi sessuali commessi su minori da oltre 70 sacerdoti locali, premiata col Premio Pulitzer; grazie alla decisione del nuovo direttore Mary Baron insediatosi nel 2001 e deciso a far venire alla luce decine e decine di casi di bambini abusati, di cui molti suicidi.
Durante il film è sempre presente la minaccia delle ritorsioni da parte dell’istituzione ecclesiastica e i tentativi di nascondere le prove, far sparire le pratiche, corrompere i cancellieri dei tribunali al fine di insabbiarle, e le minacce ai singoli giornalisti.
Via via che i giornalisti del team di Robinson parlano con l’avvocato delle vittime, Mitchell Garabedian, intervistano adulti molestati da piccoli e cercano di accedere agli atti giudiziari secretati, emerge con sempre maggiore evidenza che l’insabbiamento dei casi di abuso è sistematico e che il fenomeno è molto più grave ed esteso di quanto si potesse immaginare.
La questione riguarda la Chiesa a livello internazionale, e l’Italia, paese in cui vengono “spediti” i preti pedofili per allontanarli da Boston.
Un bel film, asciutto e e spietato nella rivelazione delle vittime alle quali è stata compromessa definitivamente l’esistenza, e l’importanza della volontà del direttore e dei giornalisti nel denunciare anzichè galleggiare sull’omertà. Questo film è anche una “lezione di deontologia giornalistica”. Giornalisti con la schiena dritta.
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