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La distruzione dell’identità

novembre 30, 2022 • Agorà, z in evidenza

di Mario Frascione –

L’oscurità dei tempi che viviamo è tale da imporre una riflessione. Si sono innescati in Europa, e in Italia in particolare, processi che hanno portato allo stravolgimento della società invertendo un percorso positivo, ancorché tormentato, verso un miglioramento delle condizioni di vita per gran parte della popolazione.

Sono crollate le ideologie. Erano progetti umani (non trascendenti) che si ponevano come fine il bene e la liberazione dell’uomo, benché sotto tali insegne avessero generato tragedie immani. La fine delle ideologie era stata festeggiata come l’alba di un nuovo fluido giorno in cui nessun sole sarebbe stato tanto forte da accecare e bruciare vita e libertà.
E’ stato un sollievo fallace. In assenza di progetti politici sull’uomo e sulla società, il paradigma economico è improvvisamente assurto a unico paradigma, neanche più arginato e temperato dal residuo di religiosità di chiese totalmente secolarizzate. Il campo è rimasto libero, e a occuparlo sono stati i grandi soggetti economici internazionali, che trovano oggi nel World Economic Forum la più significativa incarnazione. Restava ancora un argine a limitarne l’azione: il senso profondo dell’identità, sia degli individui sia delle popolazioni.

Che cosa è identità?
Identità è quanto un soggetto (individuale o collettivo) percepisce come struttura fondante del proprio essere. E’ l’insieme continuo dei tratti che definiscono l’esistere e la consapevolezza di sé: il proprio corpo fisico, ciò di cui ci si ciba, i propri antenati, la lingua, il posto che si occupa nella società, la sessualità, …
Definirla identità culturale sarebbe già ridurne il campo. Occorre pertanto rinunciare a una  classificazione sociologica, accontentandosi di considerare l’identità per ciò che è: il baricentro da cui gli individui traggono coscienza di sé. La rimozione dell’identità di un individuo e di un popolo corrisponde alla lobotomia. Una volta privati della coscienza del proprio essere storicamente determinati, connotati e irripetibili, individui e popoli saranno totalmente manovrabili, uomini-macchina come mai era accaduto prima.

Chi è nemico dell’identità?
I nemici dell’identità sono coloro che traggono vantaggio dalla sua rimozione. Non si tratta ovviamente di cedere all’illusione dell’esistenza di un ristretto gruppo di persone che vogliono conquistare il mondo a cui ci hanno abituato i romanzi di Ian Fleming, né di elaborare caricaturali complottismi.
Il nemico inesorabile dell’identità è la convergenza di interessi eccezionalmente forti che non incontrano più argine alcuno. Quali che fossero i grandi poteri nei periodi precedenti, in Occidente essi trovavano fino al XIX secolo un limite di contenimento nel cristianesimo che permeava realmente l’intera struttura sociale. Nel XX secolo i poteri forti furono ancora arginati e costretti a venire a patti con le ideologie.
Ora essi non hanno più alcuna diga a contenerne la terribile onda d’urto, che farà qualche cosa di orribile delle nostre vite. E ha già cominciato.

Dunque non si tratta di un ristretto gruppo di persone malvagie. E’ piuttosto una unione, un agglomerato di soggetti e di interessi che più o meno esplicitamente, ma comunque alacremente, lavorano per la standardizzazione, l’appiattimento delle società e l’estensione del proprio dominio già vastissimo. Sotto l’unico sole del paradigma economico. Sono i plutocrati-filantropi, il grande capitale finanziario e industriale, i grandi organismi istituzionali. Riguardo a questi ultimi si veda l’azione messa in atto da enti nati con nobili intenti che oggi hanno subito una trasformazione radicale: Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione Mondiale della Sanità. Su tutti spicca però il World Economic Forum, un agglomerato complesso di grandi attori economici, politici e istituzionali, arrivato – sotto la sapiente regia di forti interessi economici – a costruire una rete internazionale che arruola persone in grado di orientare i comportamenti e le opinioni della società nei settori più disparati per l’implementazione dei propri obiettivi.

Come procede la distruzione dell’identità?
La strategia di questa “unione di interessi”, una vera e propria κοινή(koinè), è di una coerenza assoluta e procede a balzi sempre più ampi. Ha inalberato il vessillo dello sviluppo e del bene per l’umanità e per il pianeta. Le teste di questa idra sono chiaramente visibili: utilizzo pervasivo della tecnologia, ossessione del politicamente corretto, distruzione del linguaggio, cancel culture, gender fluid, immigrazione di massa nei paesi europei, società aperte. Le politiche istituzionali della UE nei più disparati settori, e l’imposizione ai governi di obiettivi dettati ormai esplicitamente dal World Economic Forum rispecchiano in modo inquietante le pagine orwelliane di “1984”.

Le modalità di rimozione dell’identità si espletano con finalità apparentemente nobili quali lo sviluppo, la difesa dei diritti delle minoranze, la salute delle popolazioni, la parità dei diritti per tutti gli uomini, e – ora più che mai – la difesa e tutela dell’ambiente.
I mezzi con cui tali obiettivi vengono perseguiti  sono il controllo pervasivo dei mezzi di comunicazione e dei social, la censura di qualsiasi dissenso, lo smantellamento dell’istruzione, l’impoverimento delle classi medie, la strategia delle emergenze (Covid, Ucraina, ambiente/riscaldamento climatico, ecc…), il controllo pressoché completo degli individui attraverso il potenziamento della tecnologia digitale (di cui la rimozione del denaro contante è solo il più recente esempio).

Procediamo a rapidi passi verso il controllo totale, un poco alla volta come la rana nella pentola d’acqua posta sul fuoco. La gestione della pandemia Covid è stata il detonatore perfetto di tale processo (che era in atto da tempo). Grazie a essa è stato possibile effettuare una prova generale dell’azzeramento delle libertà fondamentali dell’individuo, storicamente realizzatesi in oltre due millenni di civiltà occidentale, e la destituzione della sovranità perfino sul proprio corpo personale: il fondamento biologico, psichico e spirituale dell’identità individuale.

Che cosa potrà arrestare il potere apparentemente incontrastato di tali forze che senza neanche nasconderlo intendono plasmare il mondo, l’umanità, le nostre singole esistenze nel segno di un dominio assoluto? Quali orrori ci attendono e come impedirli?
Una domanda aperta.

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