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Terrorismo islamico e ideologia

novembre 3, 2020 • Articoli, Mondo, z in evidenza

 

di Loredana Biffo –

 

Anche Vienna sotto il tacco del fondamentalismo islamico, segue alla mattanza perpetua della Francia. Quattro morti e 17 feriti in un attacco avvenuto dicono ad una sinagoga, i jihadisti hanno colpito in diversi punti della città.

I politici europei nella loro solita retorica stantia, tornano a ripetere le filastrocche del “non cederemo all’odio nella nostra casa europea”, peccato che siano sempre meno credibili, sempre meno in grado di fronteggiare l’emergenza del fondamentalismo islamico, parola che non dicono mai, sono degli invertebrati che hanno nelle mani la sicurezza dei cittadini che non sanno proteggere, che hanno alimentato e continuano ad alimentare l’immigrazione selvaggia nei nostri paesi senza porsi il minimo problema sulle conseguenze.

Quello con cui abbiamo a che fare, è la visione proto-fondamentalista, ovvero l’islam delle origini che viene traslato nella modernità, visione secondo la quale la società degenerata richiede un rinnovamento radicale. Sottolinea la distinzione tra purezza e corruzione: la purezza della società basata sulla Umma (comunità dei credenti), opposta alla corruzione del mondo esterno.

Si tratta di un’ideologia totalizzante che aspira a edificare un universo chiuso in sé stesso, che declini chiaramente tutti i campi d’azione della vita. Campi dove, la ritualità e il simbolismo sono strettamente collegati a questa visione.

Il fondamentalismo islamico trasforma l’ideologia in tradizione, in visione “pura e incontaminata” fino a farla diventare un principio organizzativo e morale con un progetto globale. Questo è il cardine della difficoltà dell’islam ad assumer una forma democratica, perché la democrazia non solo è inconciliabile con tale principio, ma è anche considerata nemica della visione globale e totalitaria islamica.  Pur implementandosi nelle società democratiche che tanto odia, lo fa con l’unico scopo di cambiare profondamente  attraverso la rivoluzione armata e culturale, sfruttando proprio gli spazi che la democrazia concede.  L’espansionismo è l’elemento totalitario sotto le mentite spoglie di missione, per questo fondamentalismo e terrorismo come fenomeno sia religioso che politico si fondono in un abbraccio mortale.

Per il raggiungimento del loro scopo sono contemplate la morte e la distruzione del nemico attraverso il potere della religione, in questo senso la cecità dell’occidente è sconcertante e drammaticamente pericolosa, considerato che si ha a che fare con una visione apologetica del martirio inteso come mezzo di purificazione, oltre che di raggiungimento del fine ultimo: l’islamizzazione del mondo. La rivoluzione iraniana sciita di quarant’anni fa (e ancora in essere) non ha insegnato nulla all’Occidente che non ha ancora compreso il pericolo che sta correndo quando vi sono individui disposti a morire per una causa ritenuta sacra.

Per anni l’Occidente ha ingenuamente creduto che i terroristi suicidi di Hamas, Hezbollah e tutta la Jihad islamica fossero unicamente un problema che riguardava Israele, oggi con il terrorismo islamico siamo pienamente coinvolti anche in Europa; diventa però evidente il fatto che le nostre società hanno un problema con esso e con la sua ideologia che stentano a riconoscere.

E’ fondamentale il fatto che il testo coranico non ha avuto (come è avvenuto per le altre religioni monoteiste) l’esegesi e un processo di sterilizzazione, questo lo rende particolarmente inconciliabile con la modernità. Il fatto di negare l’esistenza del problema, comporta un mancato riconoscimento e presa d’atto dell’Occidente. Le conseguenze di questo sono sotto gli occhi di tutti.

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