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Rouhani, Khamenei e Zarif sono i mandatari del fallito attentato a Parigi

ottobre 3, 2018 • Articoli, Mondo, z in evidenza

Redazione –

L’attacco al meeting degli iraniani a Parigi era comandato da Khamenei, Rouhani e Zarif.

La Corte Suprema dello Stato di Bamberg, in Germania, ha espresso il parere favorevole all’estradizione al Belgio di Assadollah Assadi, diplomatico del regime dei mullà.

Nel comunicato della Corte si precisa: “Ci sono tutte le condizioni per l’estradizione e non ci sono ostacoli”, l’imputato “non può usufruire dell’immunità diplomatica … la continuazione del processo di estradizione è a carico della procura generale dello Stato di Bamberg”.

In questo modo sono falliti i tentativi e le pressioni della dittatura religiosa e terroristica al potere in Iran per riprendere questo terrorista che aveva pianificato e organizzato un attentato dinamitardo nel grande meeting degli iraniani a Parigi, il 30 giugno.

Da quando Assadi è stato arrestato in Germania, il 1 luglio 2018, il regime mullà ha cercato assiduamente con minacce, incentivi e pressioni sui paesi europei di far ritornare Assadi in Austria e da lì estrarlo dalla giustizia.

Assadollah Assadi in tre decenni passati era stato coinvolto in azioni del terrorismo, spionaggio e assassini e i Mojahedin del popolo già dieci anni fa avevano rivelato le sue precedenti criminose e terroristiche in Iraq.

La decisione di portare a termine un attentato che sarebbe stato una strage, era stata presa dalle più alte autorità del regime, cioè dal Consiglio supremo della sicurezza, in presenza di Rouhani e Zarif e è stata approvata da Khamenei. I disperati tentativi del regime iraniano e i suoi lobbisti e alleati di riferire questo atto terroristico alle cellule autonome al seno del regime per discolpare la banda di Rouhani e la persona di Khamenei, è senza fondamenti a tal punto che una piccola indagine lo rileverebbe.

Con l’inizio della rivolta in Iran a dicembre-gennaio il regime iraniano adopera l’oppressione interna e l’esportazione del terrorismo per controllare la situazione. Due piani terroristici falliti del regime contro i Mojahedin del popolo a marzo in Albania e l’attacco terroristico al meeting degli iraniani a Parigi a giugno e l’arresto dei due agenti dell’intelligence negli Stati Uniti che facevano azioni di spionaggio contro i Mojahedin del popolo sono una parte del terrorismo della dittatura iraniana.

La Resistenza Iraniana accogliendo positivamente la decisione della sentenza della Corte suprema dello Stato di Bamberg, afferma la necessità accelerare il percorso giuridico del più grande progetto terroristico governativo iraniano in Europa e del suo coordinatore sul campo Assadollah Assadi. Il fascicolo del terrorismo governativo del regime iraniano deve essere spedito al Consiglio di sicurezza dell’ONU.

Il lassismo di fronte al terrorismo scatenato dei mullà in cui sono coinvolti direttamente i diplomatici, lascia la via libera al regime per continuare i loro crimini. Perciò l’Unione europea e tutti i paesi europei devono adottare una politica di fermezza; espulsione di tutti gli agenti dell’intelligence del regime, ammantanti in veste diplomatica, giornalistica, commerciale o sotto coperture di varie associazioni, deve essere una priorità. Le ambasciate e le sedi di rappresentanze del regime iraniano devono essere chiuse e tutti ambasciatori europei in Iran devono essere richiamati nei loro paesi d’origine.

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