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Infermieri sul piede di guerra

gennaio 4, 2018 • Articoli, Paralleli, z in evidenza

Redazione –

Infermieri sul piede di guerra: “Senza scelte contrattuali ponderate, pronti a proteste e scioperi”.
Il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, e quello vicentino, Andrea Gregori, fanno il bilancio dell’anno appena passato e delle sfide future. A livello nazionale il sindacato chiede “maggiore considerazione sul rinnovo del contratto”, anche perché l’inizio delle trattative “non fa presagire nulla di buono”. Quanto alle questioni venete e vicentine, il Nursind denuncia carenze di dotazioni organiche e nell’organizzazione, nonché una preoccupante fuga verso il privato.
03 GEN – È tempo di bilanci e di prospettive per il Nursind. E le prospettive non sono delle migliori. Il sindacato, nonostante alcuni importanti risultati raggiunti, denuncia infatti importanti criticità e, in assenza di “scelte contrattuali ponderate”, si prepara a scioperi e proteste.

A fare il punto sulla situazione sono, in una nota, il segretario nazionale del Nursind Andrea Bottega e quello vicentino Andrea Gregori. Che evidenziano innanzitutto un dato importante per l’organizzazione. “Gli iscritti al Nursind sono in aumento anche nel 2017, con ben 2600 lavoratori tutelati in più rispetto al 2016. Il sindacato maggiormente rappresentativo delle professioni infermieristiche raggiunge così un totale di oltre 32.600 i lavoratori iscritti, confermandosi il primo sindacato di categoria nell’ambito sanitario”.

A fronte della consolidata crescita nazionale, però, il sindacato spiega di aspettarsi “una considerazione maggiore della categoria sul rinnovo del contratto”. I cui incontri relativi alla parte normativa sono già iniziati e, per il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, “non fanno presagire nulla di buono. Ma pensiamo ci riserveranno ancor peggiori sorprese per quanto concerne la parte economica”.

Gli stanziamenti economici, spiega il sindacato, “sono insufficienti e gravano sul Fondo sanitario nazionale che non è stato incrementato e deve far fronte all’attuazione dei nuovi Lea”.

“Il 2017 – prosegue il sindacato nel suo bilancio – è stato l’anno della legge sulla responsabilità professionale, a cui Nursind ha risposto con un’assicurazione compresa nella quota di iscrizione per coprire tutti gli associati dalla responsabilità per colpa grave. Anche la revisione del Testo unico sul Pubblico impiego, con i decreti di maggio 2017, ha permesso di aprire la tornata contrattuale che mancava oramai da più di otto anni”. Il Nursind evidenzia, quindi, come “il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega, è l’unico Veneto presente al tavolo”.

Il 2017 ha rappresentato, anche nella provincia Berica, “un anno di consolidamento delle Direzioni aziendali e la concreta unificazione delle Ulss, che ha determinato cambiamenti sostanziali negli assetti organizzativi, con spostamenti importanti di personale. Molte le mobilità coatte poste in essere all’Ulss 8 berica, in particolare per il personale amministrativo”.

L’anno da poco concluso si è poi sostanzialmente caratterizzato per la firma di “due storici accordi integrativi, che hanno omogeneizzato i trattamenti economici tra le Ulss che si sono accorpate”. “Riteniamo questi accordi, sottoscritti da tutte le organizzazioni sindacali, un risultato eccellente per le dinamiche salariali dei lavoratori ferme da una decina di anni. Tra i temi più rilevanti, il trattamento economico della produttività – sottolinea il segretario provinciale del Nursind, Andrea Gregori – che, grazie al sostegno economico regionale, è stato erogato senza perdite salariali ed in alcuni casi ha determinato un incremento della quota per i lavoratori.

Sempre nelle dinamiche degli incrementi salariali, “seppur con molte polemiche per i criteri e la trasparenza”, si sono concretizzati migliaia di passaggi di livello per i lavoratori delle Ulss provinciali. “Nell’Ulss 8 berica, inoltre – riferisce Gregori -, sono stati saldati gli straordinari pregressi, fino al 2015, per un importo di spesa di qualche milione di euro. Possiamo tranquillamente affermare – evidenzia il segretario provinciale – che il 2017 è stato l’anno della ripresa economica anche per gli stipendi degli infermieri”.

Se per gli aspetti economici il sindacato può dirsi soddisfatto, per il ruolo avuto ed i risultati conseguiti, altrettanto non si può affermare per le dotazioni organiche del personale e la loro organizzazione nei diversi settori di impiego. “I ritmi di lavoro sempre più sostenuti, associati all’invecchiamento progressivo delle professionalità infermieristiche, infatti, hanno portato nel 2017, alcune novità senza precedenti per quantità di cessazioni volontarie e trasferimento nei settori produttivi della sanità privata. Questo aspetto desta molta preoccupazione nel sindacato”.

“Si stanno perdendo – conclude il segretario Gregori – professionalità di altissimo livello e con esperienza, che non hanno mai e ripeto mai creato problemi all’organizzazione del lavoro. Purtroppo, le Direzioni aziendali sembrano snobbare la situazione, non comprendendo i riflessi di determinate circostanze sulla qualità delle prestazioni erogate ai cittadini”.

Ad aggravare ancor più la situazione del personale infermieristico, per Gregori, “è la totale inerzia dei servizi delle Professioni sanitarie nel procedere alla tempestiva sostituzione del personale cessato, pur in presenza di graduatorie utili derivanti dalle procedure concorsuali terminate nel 2017”.

Il Nursind denuncia questo atteggiamento, che definisce “irresponsabile” e che, attacca, “sta portando al logoramento dei lavoratori che si occupano della salute dei cittadini in settori delicati e ad alto rischio. Questo inizio del 2018 potrebbe diventare per i lavoratori della sanità vicentina un periodo di protesta ed astensione dal lavoro a causa di queste scelte, associate alle non confortanti notizie che arrivano dai tavoli contrattuali nazionali”.

Altre fonti: http://www.quotidianosanita.it/

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