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Jus soli, cartina tornasole di una classe governante e il suo lato oscuro

dicembre 27, 2017 • Articoli, Politica, z in evidenza

 

di Loredana Biffo –

Dopo la disfatta in aula sullo jus soli e la relativa mancanza di un numero legale per l’approvazione, che ha visto un numero alto di contrari e non partecipanti, questo dovrebbe bastare a riportare al buon senso la minoranza parlamentare che lo persegue per calcoli elettorali tutt’altro che disinteressati visto il probabile crack a cui andrà incontro il Pd alle prossime elezioni; i leader di Liberi e uguali, ovvero la minoranza a sinistra del partito, ha chiesto un prolungamento della legislatura per permettere l’approvazione della riforma della cittadinanza in Senato alla riapertura del 9 gennaio.

Costoro sono dei non soggetti politici andati al potere con un mezzo alquanto in antitesi con il concetto di democrazia e considerato l’ordinamento democratico in cui dovremmo poter dire di trovarci, ovvero si è passati dal governo Berlusconi ad un governo tecnico – il governo Monti – al governo del Pd di Renzi eletto da nessuno. Quindi il paese stagna in una condizione di democrazia azzoppata da un tempo decisamente troppo lungo per poterla definire ancora tale.

Come sia possibile che a qualcuno in questa situazione possa venire in mente di approvare una legge sulla cittadinanza in un simile momento che è buio sia dal punto di vista della condizione legata al terrorismo internazionale, dove è sotto gli occhi di tutti lo scempio che sta avvenendo a causa degli attentati islamici negli altri paesi in cui l’immigrazione è stata una valanga travolgente, sia da un punto di vista della legalità di una legge importante, che verrebbe imposta ai cittadini senza che questi abbiano votato il governo in carica, diciamolo chiaramente, che se una cosa del genere fosse successa con il governo Berlusconi le candide anime nere della sinistra avrebbero gridato al colpo di stato. Ora invece va tutto bene, madame la marquise.

All’occhio profano del cittadino, potrebbe sembrare anacronistico tutto questo interesse per migliaia di persone desiderose di cittadinanza, e della bontà dei nostri governanti a volerla concedere a tutti come si trattasse di caramelle, inutile ricordar loro che comunque costoro nel nostro paese godono di tutti i diritti garantiti dalla Costituzione, sanità, istruzione ecc, forse beneficiano addirittura di privilegi che vengono sottratti ai nativi, considerati carne da macello e che giustamente per questo sono delusi dalla sinistra paladina dei diritti degli immigrati che considera il nuovo proletariato.

Purtroppo quello che nella realtà sta avvenendo, e che si tenta di tenere ben segretamente inaccessibile (attraverso la delegittimazione del dissenso), è che la politica della sinistra al governo, è semplicemente l’attuazione di quanto programmato molti anni addietro e che va ricercato nelle strutture politiche dell’Unione Europea, quel processo che Bat Ye’or spiega molto bene nel suo saggio dal titolo Eurabia: “questo processo non è il frutto del caso, ma il compimento di un’ideologia pianificata con freddo calcolo, che utilizza le filiere politiche, strategiche e culturali preesistenti per realizzare i suoi obiettivi. Gli ideatori di questa strategia l’hanno chiamata “civiltà mediterranea”, io la chiamo Eurabia”.

il mancato numero legale della scorsa settimana (assenti i senatori grillini e anche un terzo dei senatori dem) è il segnale, anche per il Quirinale, che non ci sono né le condizioni politiche né i numeri per approvare lo ius soli e più in generale per proseguire di qualche settimana la legislatura; tuttavia, il pressing sullo ius soli continua nel tentativo di rinviare le votazioni del 4 marzo. Così il paese a fine legislatura si trova ostaggio di una minoranza della minoranza che si nasconde dietro un movimento, quello degli ItalianiSenzaCittadinanza, probabilmente voluto e sostenuto dal Pd, senza dar conto a quella che in questo momento è la maggioranza degli italiani i quali nutrono come minimo forti perplessità sulla volontà ferrea del Pd di approvare una legge del genere in una situazione controversa, tanto più considerando che siamo a fine legislatura e che una sciagurata approvazione della legge porterebbe come esito ad un referendum abrogativo che farebbe fare un’ulteriore figuraccia al Pd dopo quello sulla riforma costituzionale.

Evidentemente un partito alla canna del gas ha comunque da guadagnarci visto che si assicurerebbe un elettorato “nuovo”, quello dei migranti aspiranti cittadini . Insomma, il marasma caratterizza tutta la legislatura che si chiuderà comunque in bruttezza; la sinistra delle divisioni e delle “gemmazioni” non impara nulla dagli errori del passato e trascina il paese nella sua follia, per non dire di peggio, perchè è chiaro che il processo di osmosi tra l’occidente e l’oriente è qualcosa di ben precedente allo stato attuale delle cose che ci appaiono ora drammatiche, ora grottesche, ma  che di vero hanno solo la malafede della classe governante.

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