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L’Italia, il paese dell’emergenza e dell’inettitudine

gennaio 19, 2017 • Agorà, Articoli, z in evidenza

asino_neve

 

di Loredana Biffo –

Il terremoto, un fatto naturale in un paese sismico, il gelo e la neve, un fatto naturale in inverno, la prevenzione, un fatto logico se si considera l’alta sismicità italiana. Così come dovrebbe essere logico dare abitazioni adeguate a persone e rifugi adeguati agli animali in vista dell’inverno in una terra disgraziata qual’è l’Italia.

Invece no, si vive costantemente un dramma gattopardesco che non è retorico – ma anche estenuante e  nauseabondo – ripetere che le responsabilità sono della politica, una filiera inetta che da anni ammorba il vivere civile del paese con la sua manifesta incapacità fatta di proclami.

A partire dalle balle colossali in ambito sanitario, vedi la gratuità dei vaccini per la meningite, si certo, a partire dal prossimo anno. Almeno così ci si può ammalare nel frattempo, a meno che non si possano spendere, a carico del cittadino ovviamente, 300 euro per la profilassi: una famiglia di 4 persone si pappa 1200 euro, facile come bere un bicchiere d’acqua. Le impossibili liste d’attesa per esami diagnostici, salvo risolvere privatamente per chi se lo può permettere. Tagli su tagli che hanno come conseguenza l’erosione del sempre più miserando reddito della maggior parte dei cittadini; per non parlare di quelli più in basso nella scala sociale che rinunciano a curarsi per mancanza di soldi. Disastri che si sommano a disastri, ed è così che eventi naturali come il terremoto e il freddo invernale si trasformano in tragedie ampiamente annunciate.

Nelle ultime ore si son viste le frazioni delle zone terremotate isolate, mentre le turbine non arrivavano. Animali che son morti per i crolli delle stalle e rifugi inadeguati, oppure per il gelo, sepolti dalla neve. Nell’Hotel Gran Sasso Rigopiano di Farindola, nel Pescarese sono crollati dei piani e la gente sta al gelo intrappolata tra quelle mura.  In Giappone due mesi fa c’è stato un terremoto di magnitudo 7,4 con solo feriti leggeri,  grazie a decenni di prevenzione. Cosa sarebbe successo, da noi? Un’ecatombe.

Siamo il paese delle emergenze perpetue, viviamo talmente tanto di emergenza che siamo i migliori in questo campo. Manca totalmente la progettualità, concetto sconosciuto e deriso da tanti, troppi che in tutti i settori fanno lo sfottò ironico a chi ha idee e progetti, perchè è meglio la cultura dell’assistenzialismo e del piagnisteo a oltranza. E la politica inetta si guarda l’ombelico.

 

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