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Famiglia, naturale o frizzante?

ottobre 21, 2015 • Articoli, Cultura e Società, z in evidenza

 

 

Family=Family

di Loredana Biffo

In merito alla sofferta quanto grottesca situazione riguardante l’approvazione della legge sulle unioni civili, si scatena la trincea dell’Ncd e rispettivo partito, che sguinzaglierà i “guardiani della moralità” intenzionati a non mandare i figli a scuola il 4 dicembre , e  non manca la consueta aggregazione del “Family day” , questi ambiscono a boicottare l’approvazione di tali depravate unioni civili, e la terrificante “ideologia del Gender – esistente solo in Italia. Negli altri paesi invece, esistono le unioni civili, i matrimoni paritari, e vivono tutti felici e contenti.

Il motto è: “difendiamo i nostri figli”, naturalmente non dagli abusi sessuali dei preti, giammai, ma dalla fantasmagorica ideologia Gender.  E’ previsto pure un convegno “antropologico-politico” sulla “famiglia naturale” e il presunto diritto del nascituro ad avere un padre e una madre. E del resto anche alcuni senatori del Pd favoriscono le interferenze del mondo cattolico, nella politica di uno Stato laico – dovrebbe essere ancora valida la separazione tra Stato e Chiesa – a meno che non si stia tentando di andare verso il modello islamico che prevede l’esatto contrario. Noi cittadini italiani, dovremmo avere la garanzia di vivere in uno Stato laico, e non si può dunque accettare di avere sabotaggi continui ad una legge che dovrebbe essere stata approvata ormai da molti anni.

La questione viene articolata cercando di creare il solito caos all’italiana su materie complesse che andrebbero esplicate in modo chiaro per facilitare il formarsi dell’opinione pubblica. Ovviamente i politici asserviti alle gerarchie ecclesiastiche fanno l’opposto, si pensi al referendum sulla procreazione assistita a quali confusionari dibattiti abbiamo assistito, con la stirpe vaticana che invitava a disertarlo manco fosse Satana in persona.

In questo caso per creare confusione si tira in ballo la questione dell’utero in affitto (una terminologia che già di per se induce alla svalutazione dispregiatiava-connotativa, anzichè a chiarire una realtà complessa), con la proposta di farlo diventare un reato penale universale – Alfano docet – cosa intenda poi per universale lo sa solo lui, o forse no.

A tal proposito, per fare qualcosa in controtendenza, è utile ricordare che l’utero in affitto in Italia è già normato dalla legge 40 del 2004, che si basava su 7 capi inerenti i principi generali  (La fecondazione assistita dopo dieci anni di legge 40, meglio ricominciare da capo – di Carlo Flamigni e Maurizio Mori, Ananke lab edizioni) in merito a 18 articoli, con Linee guida molto rigide, tant’è vero che subirono un rimprovero dei tribunali amministrativi, nonchè la critica della magistratura e il recente smantellamento da parte della Corte Costituzionale, ma la parte riguardante l’utero in affitto è rimasta in vigore.

Si pensi che l’arretratezza della legge 40 era tale che Il quotidiano francese Le Monde la definì «una legge burqa». Nel febbraio 2000 il magistrato romano Chiara Schettini autorizzò una coppia a «noleggiare» (gratuitamente) l’utero di un’amica di famiglia. La decisione suscitò enorme scalpore: l’allora Ministro Rosi Bindi ricorse all’Avvocatura di Stato, la Procura ricorse inutilmente in Tribunale, mentre il Forum delle associazioni familiari (cattoliche) chiese l’impugnazione della sentenza. Nel febbraio 2014 il tribunale di Milano ha assolto un uomo e una donna che si erano rivolte a una clinica privata di Kiev per ricorrere a pratiche (fecondazione eterologa e maternità surrogata) vietate in Italia ma lecite in Ucraina. La Cassazione ha però ribaltato la sentenza e ha tolto il figlio alla coppia. Nel 2015 la Corte europea dei diritti dell’Uomo ha dato torto all’Italia, che aveva tolto il bambino a un’altra coppia che si era rivolta a una donna russa.

E’ quindi ragionevole sostenere che l’uscita draconiana di Angelino Alfano: “Proporremo che l’utero in affitto diventi un reato universale, punibile in Italia anche per le condotte commesse all’estero”,  sia alquanto foriera di intenti truffaldini circa la chiarezza dell’informazione.  Come è possibile renderla reato se è già tale? A che gioco stiamo giocando?

In realtà, i nostri si stanno arrampicando sui vetri per far si che non vi sia in alcun modo la possibilità di adottare il figlio biologico del partner, che è l’aspetto più controverso per loro. Deve essere chiaro che in questo modo si sostiene da una parte il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre, ma si crea la situazione in cui ci saranno figli di serie A e figli di serie B. Cosa che si pensava superata rispetto alla questione medioevale dei “figli nati da matrimonio” e “figli naturali”, invece no, si torna indietro. E un figlio biologico che non potrà essere adottato dal partner, non avrà diritto ad avere due genitori, chapeau .

Addirittura Graziano Delrio si è detto contrario a “normare situazioni delicate”.  Il nostro ministro delle infrastrutture sostiene sia “meglio lasciare al giudice la possibilità di valutare la situazione oggettiva, perchè la norma non riesce a prevedere tutto”.

Ancora una volta ci tocca assistere alla manifesta incapacità dei politici ad occuparsi della cosa pubblica, oltre che alla volontà di compiacere le gerarchie cattoliche in odore di Giubileo. Da una parte si invoca la supposta “naturalità della famiglia”, e dall’altra la mano guaritrice dalle complessità normativa da parte della magistratura.

E’ un continuo ritorno al passato, a prima di Machiavelli che ci ha affrancati dall’afflato normativo – religioso, e che ci ha permesso di entrare nella modernità grazie ad una politica liberata dalla volontà divina, ma ricondotta alla concezione di Stato, che autonomizza la politica dalla morale e dalla religione. La società è radicalmente cambiata, le necessità sono evidenti in materia di famiglia, un termine che ha incorporato significati e situazioni differenti nel tempo, dalla famiglia patriarcale allargata, a quella nucleare, fino a quella con coniugi dello stesso sesso.

La famiglia checchè ne dicano i nostri politici, è una costruzione eminentemente sociale, non è un qualcosa dato in natura, va visto nella sua complessità e le sue regole sono storicamente e socialmente situate. E’ evidente che nel nostro paese sono situate in un contesto ambiguo, dove da una parte c’è il cambiamento della società, e di conseguenza le richieste normative, dall’altra la pressione della visione religiosa che imprime una torsione antidemocratica (si veda il riconoscimento dei figli biologici del partner) che crea diseguaglianza in nome di una morale religiosa che non tutti condividono.

In realtà, non vi è nulla di meno “naturale” della famiglia (Saraceno – Coppie e Famiglie, non è una questione di natura – edizioni Feltrinelli), vi è un’ampia documentazione relativa agli studi di storia sociale, antropologia ed etnologia i quali dimostrano  che in ogni società e in ogni epoca vi sono state le più disparate forme di regolazione dei rapporti tra i sessi. Questo ci indica che i cambiamenti non sono una mostruosità da cui difendere i poveri cittadini ignari, ma piuttosto un fatto eminentemente sociale, e che l’umanità ha già avuto molte forme di soluzioni  istituzionali normative. Che i nostri politici e i vaticanisti se ne facciano una ragione.

 

Fecondazione assistita, uno sguardo all’estero:

FRANCIA: la fecondazione assistita è ammessa, e riservata a coppie sposate o conviventi. Vietate la locazione dell’utero e la fecondazione sia eterologa che post-mortem.

GERMANIA: ammessa, e riservata solo alle coppie sposate. La fecondazione eterologa in vitro è vietata, come pure l’inseminazione post-mortem, la maternità surrogata e la locazione dell’utero.

REGNO UNITO: ammessa, e riservata a coppie sposate o conviventi e a donne singole. Ammesse anche la locazione dell’utero e la fecondazione sia eterologa che post-mortem.

SPAGNA: ammessa, e riservata a coppie sposate o conviventi e a donne singole. Ammesse anche la donazione di ovuli e la fecondazione sia eterologa che post-mortem.

USA: profonde differenze tra stato e stato. Generalmente, però, è ammessa sia la fecondazione omologa che l’eterologa. Diffusa anche la maternità surrogata. La locazione dell’utero è possibile in California e in qualche altro stato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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