La Russia e i suoi fieri ma infidi Cosacchi
Redazione
Nella storia della Russia moderna i Cosacchi sono una specie di casta militare d’élite e costituiscono battaglioni speciali, impegnati nella sicurezza interna. Recentemente si sono visti all’opera unità di Cosacchi anche in Ucraina e in Siria.
Popolazione giunta nella valle del Volga attorno al XV secolo, fuggendo dalla schiavitù nelle terre conquistate dagli Ottomani, molti Cosacchi si considerano un gruppo etnico peculiare all’interno del mondo slavo. Numerosi in Ungheria e nelle aree russe a nord del Caucaso, perseguono tradizionalmente con successo la carriera militare. Le loro uniformi e il loro aspetto peculiare contribuiscono ad alimentare la loro leggenda. Secondo la tradizione ogni Cosacco ha un diavolo sulla spalla sinistra e un angelo sulla spalla destra − bella metafora della duplicità dell’animo umano – perciò il Cosacco si fa crescere una lunga ciocca di capelli lungo la guancia sinistra, per poter scacciare il diavolo con i movimenti della testa.
I Cosacchi sono di religione cristiano-ortodossa, come i Russi, che perciò li utilizzarono come testa d’ariete nella lotta contro gli Ottomani e − in epoca più recente − anche contro i Ceceni. Tremendi furono i pogrom dei Cosacchi contro città e villaggi ebraici a cavallo fra 1800 e 1900.
Ma i Cosacchi sono anche difficilmente controllabili. Nel XVIII secolo si ribellarono due volte contro la Russia. Nel XIX secolo i loro rapporti con la Russia furono turbolenti: durante la Rivoluzione d’ottobre erano il corpo d’élite incaricato di difendere l’Imperatore e la sua corte a San Pietroburgo, ma defezionarono e cambiarono parte, schierandosi con la Rivoluzione. Nel 1919 i rivoluzionari comunisti appena giunti al potere preferirono togliere le armi ai Cosacchi, ammazzandone decine di migliaia e deportandoli in regioni diverse. L’anno dopo però i Sovietici costituirono la brigata dei Cosacchi Rossi, utilizzati per conquistare al comunismo l’Europa dell’Est e per far strage di Ebrei lungo il loro cammino.
Durò poco: pochi anni più tardi i Cosacchi furono espulsi dall’Armata Rossa, fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale, quando vennero ricostituiti ben 17 corpi di Cosacchi per combattere contro i nazisti. Ma molti altri Cosacchi corsero ad arruolarsi nell’esercito nazista, per fuggire allo stalinismo. Dopo la fine della guerra, la repressione staliniana dell’identità cosacca fu costante. Nel 1962 ci fu una ribellione di Cosacchi a Novocherkassk, duramene repressa.
Dopo la caduta dell’Unione Sovietica l’identità cosacca si è rinvigorita ed è nato il movimento ‘Campo selvaggio’ che vuole la Repubblica Autonoma Cosacca. Tuttavia i militari cosacchi sono tornati a essere la forza più fedele ai Russi nel reprimere i movimenti anti- russi in Transnistria, Georgia e Cecenia. Putin è un grande amico dei Cosacchi, che esalta le loro tradizioni e li usa per mantenere l’ordine all’interno. Tuttavia fra i mercenari attivi nella guerra civile siriana c’era un gruppo significativo di Cosacchi che fino a poco tempo fa combatteva in favore dei ribelli islamisti. Durante la recente ribellione in Ucraina unità cosacche hanno conquistato la città di Luhansk ma, invece di consegnarla ai filo-russi, hanno tentato di proclamarvi la Repubblica Cosacca Indipendente, finché i Russi non li hanno scacciati con le armi!
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