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Il metodo tedesco

settembre 20, 2015 • Articoli, Mondo, z in evidenza

Germany Government Meeting

 

Redazione

Angela Merkel ha segnato una grande vittoria d’immagine nel dichiarare pubblicamente che la Germania accoglie a braccia aperte i rifugiati, in particolar modo che è disposta ad accettare tutti i Siriani. Le immagini televisive dei Tedeschi che attendevano alla stazione convogli di rifugiati in fuga, portando cartelli di benvenuto e beni di prima necessità, hanno commosso l’Europa e cancellato l’antipatia provocata dalla dura posizione presa dalla Germania nei confronti della Grecia per la questione del debito.

Ma la sera del 13 settembre, a poche ore dall’incontro con gli altri paesi dell’Unione per concordare l’eventuale distribuzione dei rifugiati secondo quote prefissate, la Germania ha ripristinato i controlli dei documenti alle frontiere con l’Austria, in sospensione degli accordi di Schengen. Il ministro degli interni tedesco Thomas de Maiziere dichiarava che i controlli erano mirati a ‘mettere ordine negli arrivi’, e che sarebbero stati eventualmente estesi anche ad altre frontiere.

È un messaggio rivolto ai paesi di transito dei richiedenti asilo, quali la Slovacchia e l’Ungheria, e significa ‘se non accettate la vostra quota di rifugiati, la Germania chiude le frontiere e li lascia tutti quanti a voi. Vi conviene?’ È il metodo tedesco di mettere i paesi recalcitranti di fronte alla dura realtà, e voltare le spalle. Come ha fatto con la Grecia, finché i Greci hanno capito che proteste e rifiuti non cambiavano in meglio la situazione, che occorreva trangugiare l’amara medicina.

L’annuncio che la Germania accoglie tutti i Siriani sta già provocando un esodo di Siriani dai campi profughi in Giordania: chi ha i documenti in ordine cerca di prendere un volo per Istanbul (la Turchia ha raddoppiato i voli con la Giordania per far fronte alle richieste), e di lì un po’ a piedi un po’ in treno si dirige a nord. Chi non ha i documenti torna in Siria a cercare di procurarseli. Perciò il numero dei Siriani che entrano ogni giorno a cercar rifugio in Giordania è soltanto la metà di quelli che lasciano la Giordania per l’Europa.

Durante la riunione del 14 settembre i paesi UE non hanno raggiunto l’accordo per una politica unica di gestione dei richiedenti asilo, con assegnazione di quote di rifugiati a ogni paese. Dunque assisteremo alla somministrazione di altre dosi di metodo tedesco.

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