di Loredana Biffo

Finalmente una norma di civiltà. L’AIFA ha deciso che per richiedere il medicinale, sarà sufficiente recarsi in farmacia ad acquistarlo senza ricetta medica, tranne che per le minorenni.

EllaOne, la pillola dei 5 giorni dopo è un farmaco anticoncezionale, non abortivo (come i sedicenti cattolici continuano a ripetere, in perfetta malafede) a base di ulipstral acetato che impedisce il concepimento se questo non è ancora avvenuto.

Quella dell’Aifa è una decisione rivoluzionaria per il Paese, e rispetta l’indicazione di Ema, agenzia del farmaco europea, che aveva escluso la prescrizione.
Non era affatto scontato che l’Italia si adeguasse ai parametri degli altri Stati europei, poiché la politica nostrana, notoriamente formata da una sottocultura retrograda e asservita ai voleri ecclesiastici, che non tiene conto del comune sentire del Paese, aveva dato parere opposto.
Nella fattispecie la responsabile di tale cultura retriva è la ministra Beatrice Lorenzin, nota portavalori dell’area cattolica, che ritiene la ricetta necessaria esattamente come per la “Pillola del giorno dopo”.

Naturalmente non si contano le polemiche dei cattolici, ma per fortuna l’Aifa in questa materia è sovrana, e ha preso una decisione ancora più all’avanguardia di quella dell’Ema, decidendo di lasciare la ricetta solo per la tutela delle minorenni, che potranno farsela prescrive anche in Pronto soccorso oltre che nei consultori – benchè questi ultimi siano pochi e depotenziati – rimane comunque il problema non indifferente del numero altissimo di medici obiettori, e che in taluni casi hanno obiettato perfino sull’inserimento di una spirale.

Questa è una vittoria per la civiltà di un Paese retrogrado, ma c’è da giurarci che siamo ancora lontani dai parametri europei, del resto il Vaticano l’abbiamo in casa, e si sente.