Il “Diplomatico terrorista” processato ad Anversa
di Loredana Biffo –
Una notizia che riguarda un fatto importante completamente ignorato dai media italiani, si è svolto venerdì 27 novembre ad Anversa il processo che vede come imputati tre persone, la più importante è Assadollah Assadi, nonché diplomatico e terzo segretario dell’ambasciata iraniana a Vienna; che è riconosciuto come l’organizzatore (per tramite del regime della Repubblica Islamica dell’Iran) del fallito attentato del 30 giugno 2018 a Parigi presso la periferia Villepinte dove si teneva da 15 anni il grande meeting internazionale dell’opposizione iraniana al regime denominata “Iran Libero” con a capo Maryam Rajavy presidente eletta del movimento politico di opposizione con sede a Parigi.
Inoltre sono stati processati quelli che erano designati come gli esecutori materiali dell’attentato, due coniugi iraniani di nome Nasimeh Naami e Amir Saaduni, che avevano ricevuto il materiale esplosivo molto potente detto TATP ( denominato la “Madre di Satana”) che sarebbe dovuto essere posizionato in tre punti della grande location del meeting, in modo da colpire tutti i partecipanti.
Il processo a questi tre personaggi affiliati al regime degli Ayatollah, è un evento di importanza internazionale, poiché per la prima volta nel quarantennio della Repubblica Islamica, un Diplomatico è stato colto in flagrante e portato davanti alla giustizia e potrà essere incriminato per lo sventato bagno di sangue che avrebbe potuto provocare se gli esecutori non fossero stati arrestati il giorno prima dell’evento parigino.
A detta di William Bourdon, uno degli avvocati dei querelanti, in questo processo storico, per la prima volta il regime dei mullah è nella posizione di accusato ed è rappresentato e processato nella persona dei Assadi suo diplomatico e organizzatore della tentata strage al convegno dove partecipavano più di 150.000 persone.
La Procura Federale ha chiesto 20 anni di carcere per Assadollah Assadi, e 18 anni per la coppia Nasimeh Naami e Amir Saaduni; la seconda fase del processo sarà giovedì 3 dicembre e il verdetto finale verra emesso circa un mese dopo.
Assadollah Assadi non si è presentato al processo il 27 novembre, perché non ritiene il tribunale competente legittimato a giudicarlo in quanto gode di immunità diplomatica, questo nonostante nemmeno il suo avvocato non neghi che il suo cliente ha trasportato il materiale esplosivo su un aereo di linea austriaco da Teheran a Vienna, per poi trasferirlo nella sua auto e sia passato per due Paesi europei fino al Lussemburgo, dove ha consegnato il tutto ai due terroristi Naami e Saaduni, il tutto approfittando dell’immunità diplomatica.
Inoltre Assadi ha apertamente minacciato dal carcere, con il sostegno del regime iraniano, che se il processo dovesse avere un esito negativo per lui, ci saranno ritorsioni e attentati sul territorio europeo.
Alcuni parlamentari europei e 240 legislatori di diversi gruppi politici dei 19 paesi europei hanno invitato l’Unione europea e i governi a rivedere le loro relazioni con la Repubblica islamica dell’Iran per porre fine all’egemonia iraniana nel finanziamento del terrorismo in Europa e nel Medio Oriente, ed espellere tutti i terroristi dell’intelligence iraniana sotto copertura diplomatica, o sotto spoglie di giornalisti e uomini d’affari, in conformità con la Dichiarazione Europea del 1997 in materia di terrorismo, che prevede anche la chiusura di istituzioni religiose e culturali iraniane su territorio europeo, che negli anni sono state covi di terroristi legati al fondamentalismo islamico, che vede nel regime degli Ayatollah il proprio epicentro.
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