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il governo ha rotto le palle

novembre 28, 2020 • Agorà, Articoli, z in evidenza

di Loredana Biffo –

Eccovi servito il pacco di natale, un governo di innominati, incapaci e azzeccagarbugli ha apparecchiato il mostro.

Con le pirotecniche scie di giallo rosso e arancione, ha traslato le zone rosse nell’arancione, dove l’unica concessione ai servi della gleba,  è quella di uscire in libertà vigilata a spendere quel poco che rimane nelle tasche degli italiani.

Da un lato direte: bene, giustamente i commercianti hanno bisogno di lavorare visto il massacro a cui sono sottoposti da codesti sgovernanti che da marzo li hanno presi di mira con l’evidente intento di distruggere definitivamente la categoria delle partite iva; dall’altro male, perché ci stanno prendendo grandiosamente per i fondelli, anche perché è ovvio che facendo lavorare i commercianti un mese, il governicchio si toglierà l’onere di pagare i ristori per quel periodo, e chiamali fessi.

La “buona novella” sarebbe Gesù Bambino che nasce prematuramente due ore prima, perché un affiliato Sottoducetto del Ducetto sostiene che dalle 22 in poi chi va a messa infetta il prossimo con il Coviddi, passato ormai da malattia a panacea per giustificare tutte le cazzate di chiunque al governo apra la cloaca.

La genialità di Cirio, il governatore del Piemonte, ovviamente filogovernativo, benché appartenente all’opposizione che non c’è, ha ben pensato (si fa per dire) che gli italiani senza il becco di un quattrino, possono uscire come i carcerati per l’ora d’aria giusto per fare shopping natalizio, per poi essere rinchiusi agli arresti domiciliari in una fottuta solitudine, impediti nel vedere parenti e amici, perché si sa che essendo già stati dei cattivoni ad agosto, conseguentemente essendo “colpevoli untori”, oltre che irresponsabili, chissà cosa combinerebbero se lasciati liberi, meglio che lo Stato paternalista li controlli come dei minorati psichici per evitare che poi a gennaio intasino gli ospedali che in realtà sono già stati devastati precedentemente dai tagli selvaggi degli ultimi dieci anni.

Dunque la zona arancione è una zona in cui non cambia un bel niente, rimane tutto vietato e invariato, salvo la possibilità di fottersi la tredicesima, ovviamente per i fortunati che ancora la prendono, gli altri invece si preoccupino di vedere se riescono almeno a pagarsi le bollette in attesa dell’elemosina di Stato diversamente detta: “ristoro”.

Chissà se gli italiani canteranno “Astro del ciel” dai balconi osservando la stella cometa cavalcata da Giuseppì che gli lancia auguri scintillanti e consigli sulla spiritualità solitaria invitandoli all’onanismo e ad un natale consumistico per poi chiudersi la porta alle spalle e abbuffarsi per non pensare a quanto siamo fortunati ad avere un governo di incapaci che vara dpcm truffaldini, violando costantemente la Costituzione, i diritti fondamentali degli individui, la libertà, il diritto alle cure – perchè provate ad andare in ospedale a prenotare visite ed esami, vi diranno che trattano solo le urgenze, quindi, se siete per esempio cardiopatici  e il cardiologo (che magari vi siete pagati profumatamente e privatamente perché le liste d’attesa sono eterne), vi ha prescritto una serie di esami per potervi somministrare una terapia congrua, sappiate che no, non si può, in ospedale vi diranno che siete pazzi, che se non avete il Coviddi non potete e non dovete entrarci lì, perché è da incoscienti, e andateci solo se siete in una barella con infarto in corso che nel frattempo data la mancanza di cure vi è sopraggiunto.

Insomma, mangiate il panettone, il cotechino, le lasagne, non fate le lagne e non rompete le palle, che quelle le può rompere solo il governo. Zitti, muti e rassegnati. Buon natale, ci si rivede (si fa sempre per dire) a gennaio con un nuovo Dpcm che rinnoverà gli arresti domiciliari, à bientot.

 

 

 

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