Le due piazze di Torino, la corda si sta spezzando
di Loredana Biffo –
Torino ieri ha avuto due piazze, una Piazza Vittorio, gremita di cittadini disperati e preoccupati per la loro vita, quella delle loro famiglie e il lavoro; hanno manifestato senza nessun problema di ordine pubblico, ma questo è passato in secondo piano nei media veline di regime.
Invece ha avuto molto risalto la manifestazione di Piazza Castello, dove già 20 minuti prima dell’ora stabilita, hanno cominciato ad assembrarsi vari balordi che con tanto di mascherina e incappucciati erano pressoché irriconoscibili. Avevano accenti di diverse provenienze, anche dell’est.
La tensione è iniziata quasi subito, petardi e bombe carta contro la polizia che ha fatto partire tre cariche di alleggerimento nel giro di mezz’ora, sono state danneggiate alcune vetrine – tra le quali quella di un negozio di firma Gucci – il clima era pesante e di paura da parte di quelli che pensavano di manifestare normalmente, che la piazza fosse in mano ai facinorosi era evidente.
Ultras ed extracomunitari erano la maggioranza, e due egiziani sono stati arrestati mentre fuggivano con la refurtiva di Gucci.
Un totale di 10 arresti, tra cui due neo fascisti nord africani, 9 anarchici e 4 denunciati. La polizia parla di delinquenti professionisti della violenza oltre ogni colore politico. Inoltre sempre la polizia ha chiesto tramite il segretario del Siap di non banalizzare la protesta dei cittadini. Sarebbe anche il caso di aggiungere che difficilmente commercianti, artigiani e imprenditori metterebbero in atto comportamenti vandalici nei confronti di colleghi.
Allora la domanda sorge spontanea, chi sono, chi hanno dietro questi delinquenti a piede libero che ottengono l’effetto di delegittimare il disagio di milioni di cittadini penalizzati dalle norme schizofreniche varate dal governo che sta letteralmente affamando il popolo italiano.
Non c’è un posto, un locale, una via, una piazza dove non sai sentano lamentele, le persone comuni che dicono di avere tanta rabbia e paura per la loro vita e quella dei loro figli. In tanti, in troppi stanno perdendo il lavoro e la voglia di scherzare, la misura è più che colma, la corda sempre più sfilacciata e l’attacco sempre più frontale.
Arriveremo a vedere in fuga le “troie di regime”, coloro che hanno lasciato morire gli anziani nelle RSA, massacrato la scuola e reso i bambini delle cavie da laboratorio degli orrori, infanzia violentata e derubata, annientamento della piccola e media impresa, per non parlare di artigiani e commercianti ridotti a carne da macello.
La beffa di migliaia di immigrati che sbarcano e bivaccano per le città, positivi al Covid e fautori di rivolte varie nei centri di accoglienza quando non nelle città dove circolano indisturbati aggredendo perfino la polizia, gli aiuti di Stato a questa gente mentre il popolo si arrampica sui vetri per salvare quello che resta della vita devastata dall’incompetenza di questi omminicchi di governo manovrati da Bruxelles. Dovranno assaporare il gusto amaro della ritirata, non basteranno i giornali compiacenti e la magistratura a salvargli le braghe. La strategia del Divide et impera non funzionerà.
I predicatori di pace sociale, quelli che ” meglio un lokdown che questo stillicidio” (Che se parlano così hanno sicuramente le spalle coperte), o quelli che continuano a girare la testa dall’altra parte e ad essere terrorizzati dal virus, ci facciano sapere se quando – a breve – annasperanno anche loro, come intendono comportarsi, o se continueranno a fare gli ignavi ignorando il problema. Perché come come dice l’equazione di Dirac rispetto al fenomeno dell’entanglement quantistico: “se due sistemi interagiscono tra loro per un dato periodo di tempo, e poi vengono separati, non possono essere più descritti come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema. Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare anche l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce”. Niente illusioni dunque, perché il disastro colpirà tutti, anche i garantiti.
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