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Iran, l’opera di disinformazione globale è funzionale all’esistenza del regime

dicembre 28, 2018 • Articoli, Mondo, z in evidenza

 

di Loredana Biffo –

Il regime degli ayatollah iraniani, fonda la sua politica clericale su tre pilastri fondamentali per la propria sopravvivenza, la repressione, la sottomissione femminile e l’opera sistematica di disinformazione a livello globale.

Inoltre si sono avvicendate negli anni diverse figure di presunti “riformisti” nei posti chiave del governo fondato dalla Guida suprema Khomeini,  fino all’attuale presidente Ruollah Rouhani che i governi europei si sono prodigati a definire ripetutamente nel tempo come un “riformista moderato”.

La presunta moderazione di qualunque personaggio prenda il potere nella piramide clericale iraniana, nel governo del Velayat e-faqui (perfetta identificazione tra politica e religione), è una pura invenzione della stampa occidentale, che è finalizzata a distogliere lo sguardo dell’opinione pubblica dalla tragicità delle condizioni del popolo iraniano e la pericolosità del regime nelle questioni riguardanti il terrorismo internazionale.

Suddetta opera di disinformazione è diventata particolarmente virulenta con la diffusione delle notizie nel web grazie alla sua velocità e capillarità, la Clearsky Ciber Security nel 2018 ha scoperto diverse campagne di disinformazione operate dalll’Iran, in particolare tramite il sito della Ayatollah BBC, è stata implementata una struttura informativa di notizie false su larga scala, volta a diffondere gli interessi iraniani attraverso circa 98 falsi canali mediatici gestiti da siti Web, account di social media fornitori di notizie false e canali corredati anche di app mobili di natura fraudolenta.

Si tratta di una struttura che che opera in diverse lingue e si può quindi rivolgere ad oltre 28 paesi utilizzando diverse tecniche di propaganda attraverso la disinformazione capillare. Vi sono siti Web che copiano e modificano il contenuto rendendolo adatto all’agenda del regime iraniano per mano di iraniani filo regime che sono attivi almeno dal 2012.

L’intelligence della Resistenza Iraniana diretta da Maryam Rajavi ha classificato i siti Web in 4 grandi gruppi rappresentativi di regioni quali: America ed Europa, Medio Oriente e Nord Africa, Paesi musulmani in Africa e Asia, si tratta di siti Web aventi tutti gli stessi obiettivi e programmi, sono molto probabilmente gestiti da un gruppo organizzato che coordina vari operatori come editori, scrittori, grafici, sviluppatori Web, giornalisti, specialisti dei social media e molti creatori di contenuti parlano fluentemente più lingue oltre al persiano.

Considerando che la Repubblica Islamica iraniana è impegnata in un’opera di spionaggio particolarmente intensa e capillare in tutti i paesi esteri – ma in particolare a Parigi dove ha sede la presidenza della Resistenza – appare chiaro quanto l’opera di manipolazione dell’informazione a livello internazionale sia pericolosa e finalizzata all’esportazione del terrorismo islamico armando e finanziando gruppi responsabili di atti terroristici nel Medio Oriente, in particolare in Iraq, Afghanistan e Libano, inoltre finanzia Hamas ed Ezbollah. Inoltre dalla nascita del regime clericale, decine di dissidenti iraniani sono stati assassinati in Europa, tra i quali vi erano rappresentanti della coalizione politica del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (NCRI) in Svizzera e in Italia, leader curdi iraniani in Germania, Austria e anche altri dissidenti in Francia.

Lo scopo principale del regime è consolidare l’idea che in Iran non esista alcuna alternativa valida ad esso e che al suo interno è possibile risolvere le criticità attraverso una politica “riformista”, questo è un fatto assolutamente inesistente vista l’irriformabilità del regime che prosegue imperterrito nella sua opera di oppressione e mantenimento nella povertà del suo popolo, prova ne sono le manifestazioni di tutte le categorie di lavoratori, che proseguono ininterrottamente da febbraio 2018 ad oggi, e che hanno visto numerosi arresti e torture.

Purtroppo l’Iran gestendo con successo la massiccia infrastruttura di disinformazione e notizie false ininterrottamente da quasi un decennio, raggiunge e influenza centinaia di migliaia e forse anche milioni di lettori che non sono consapevoli di essere esposti a informazioni non autentiche e fuorvianti.

 

 

 

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