Altre proteste scoppiano in Iran per la carenza d’acqua
Redazione –
Sabato, dopo aver passato diversi giorni senz’acqua, migliaia di residenti di Borazjan, nel sud dell’Iran, sono scesi in strada in protesta contro le gravi carenze idriche e la caotica gestione della questione da parte del regime.
I manifestanti, che si sono riuniti nella piazza principale della città, hanno intonato slogan contro le autorità locali ed hanno chiesto che il governatore si facesse avanti per risolvere il problema.
I manifestanti gridavano: “Se il governatore non si farà avanti scateneremo l’Inferno”
Il vice governatore ed il capo della preghiera del Venerdì Hassan Mosleh hanno tentato di parlare alla piazza, ma la rabbia dei manifestanti li ha fatti desistere, nonostante la presenza di centinaia di elementi delle forze di sicurezza, come riportato dai filmati circolanti sui social media.
I manifestanti sono rimasti nella piazza per quattro ore, intonando slogan che facevano riferimento alla “mancata efficienza” ed alla “incompetenza” delle autorità locali, condannando le menzogne del regime a proposito di chi è il responsabile delle disgrazie del popolo iraniano.
I manifestanti gridavano: “Il nostro nemico è proprio qui, non è l’America, a differenza di quanto affermano loro [le autorità della Repubblica Islamica]”.
Mohammad Baqir Sa’adat, parlamentare del regime iraniano eletto nella città di Borazjan, ha dichiarato al sito web del paese, Fikr-e Shahr (Il Pensiero della Città) che la gestione della crisi idrica da parte del regime è stata incompetente; egli ha dichiarato: “La rabbia del popolo è giustificata, i residenti avrebbero anche il diritto di insultare le autorità.”
Il parlamentare ha poi proseguito spiegando la ragione per la quale la carenza idrica abbia portato ad un’interruzione del rifornimento della città per 10 giorni con una temperatura di 50 gradi.
Il Sig. Sa’adat ha dichiarato: “ La principale causa della carenza d’acqua sono le più di trenta potenti pompe installate sul fiume locale nella vicina città di Kazerun dai proprietari di diversi frutteti (affiliati al regime) al fine di garantire, durante la notte, l’illegale irrigazione delle loro proprietà. Il governatore di Kazerun, originario dei sobborghi della città, ha finora ignorato la sentenza ufficiale che ordina lo smantellamento delle suddette pompe.”
Queste manifestazioni ricordano molto da vicino le proteste di Abadan e Khorramshahr, durante le quali 10 persone furono arrestate e 25 vennero accusate di “istigazione alla sedizione” e di “sfruttamento delle manifestazioni per istanze civili ad uso politico”.
Nelle città e nelle aree rurali del paese diverse persone sono scese in strada per protestare contro le carenze idriche degli ultimi mesi. Le carenze d’acqua sono state causate dalla siccità, che ha colpito più del 95% dell’Iran, ma sono state esacerbate dalla corruzione e dalla cattiva gestione del regime.
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