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Io vivrò senza te

ottobre 13, 2017 • Agorà, Articoli, z in evidenza

 

 

di Loredana Biffo –

Unesco: Israele e Stati Uniti hanno deciso di lasciare, la scelta per quel che concerne gli Stati uniti diverrà effettiva dalla fine del 2018, rimanendo solo come osservatori, in realtà non la finanziavano più già dal 2011 per via della dichiarata ostilità allo Stato di Israele e l’annessione della Palestina come Stato membro. Una decisione opportuna vista la deriva dell’Agenzia delle Nazioni Unite negli ultimi anni, che andrebbe sottoposta ad importanti revisioni in particolare sul pregiudizio anti israeliano e organo di propaganda islamica.

Nel frattempo il premier israeliano Netanyau ha dato istruzioni per l’uscita di Israele parallelamente agli Stati Uniti. come osservatori gli USA contribuiranno a mantenere il monitoraggio su alcune importanti questioni quali la tutela del patrimonio dell’umanità, la difesa della libertà di stampa e la promozione dell’attività scientifica e dell’educazione.

A Parigi in questi giorni si sta procedendo ad eleggere il direttore generale e i candidati in lista sono solo due e pari come preferenze: l’ex ministro della cultura francese Audrey Azolulay e Hamad Bin Abdulaziz Al-Kawari (sul quale Israele ha già espresso le sue perplessità)  il quale è appartenente ad uno dei paesi al mondo più in vista per essere responsabile di alimentare il fondamentalismo islamico.

Il consueto asservimento italiano ai paesi esportatori di terrorismo (si pensi al caso iraniano) non si smentisce nemmeno in questo caso che risale al governo Monti che ha largamente apprezzato i fondi dell’emirato per rinpinguare la malconcia economia nazionale sostenuta da ingenti investimenti degli emiri con operazioni finanziarie e immobiliari in Italia; sono già tre anni che nel nostro paese si svolge il Summit dell’economia islamica basata sulla sharia.

Che personaggi così impastati con il fondamentalismo islamico, siano candidati a guidare l’Onu, è semplicemente folle, una sottomissione legata a fattori economici ma anche di ingenuità che è di una gravità inaudita dato il momento storico che stiamo vivendo. Si consideri che il Quatar e l’Arabia Saudita  hanno donato all’Unesco dieci milioni di dollari e il re Abdullah è stato fregiato della medaglia per “la cultura e dialogo per la pace” (sic!).

Ben venga quindi la decisione di uscire da questo carrozzone anacronistico che è diventato l’Unesco, auspichiamo che questo sia un messaggio al mondo arabo e a chi rende la storia unilaterale e distorta che ha posizioni antiebraiche e antioccidentali, che sta spudoratamente comprando le nostre macilente economie, forse aveva ragione il vecchio Marx il quale sosteneva che “la storia dipende dai processi economici”, chissà se i governi di sinistra se lo ricordano, o preferiscono fare i marxisti “alla bisogna”, certo l’ipocrisia regna sovrana.

Parafrasando la canzone di Lucio Battisti; “io vivrò senza te, camminerò respirerò….” potremmo cominciare a pretendere che la politica sia in grado di fare il suo mestiere e smetterla di essere prona al volere del mondo musulmano che ci sta assai velocemente fagocitando grazie a questa manifesta incapacità dei politici.

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