L’Iran e l’assordante silenzio dell’occidente
di Loredana Biffo
Il quadro internazionale della crisi mediorientale, la guerra siriana, il terrorismo islamico, la questione israelo-palestinese e la politica europea in materia, dimostrano quanto non vi sia ne la capacità, ne la volontà da parte dell’Europa e degli Stati Uniti di risolvere o almeno arginare i conflitti infuocati e le dinamiche di poteri clanici all’interno di queste aree.
Da un lato Obama durante tutto il suo mandato non ha mai preso posizione nel timore di intervenire su un retroterra disastroso in materia, creato dalla scellerata amministrazione Bush, e dall’altro anche l’Europa non ha mai dato segnali di concretezza. Salvo mantenere un equilibrio unicamente a scopi commerciali con paesi appartenenti a questo quadro conflittuale.
Peculiare a tale proposito, è il rapporto del 30 novembre 2015: i rappresentanti di diversi Paesi del mondo si sono incontrati a Vienna per discutere su come porre fine alla guerra civile in Siria, che va avanti dal 2011 e che fino a oggi ha causato 250 mila vittime e 11 milioni di sfollati. Un vertice che ha visto i ministri degli Esteri impegnati nel tentativo di ottenere la cessazione del conflitto entro i prossimi sei mesi e un governo transitorio con il presidente Assad e l’opposizione insieme al potere.
A Mosca già ad agosto si erano tenuti una serie di incontri ad alto livello fra i Sauditi e rappresentanti del governo di Assad per discutere una soluzione del conflitto in Siria che assicurasse ad Assad il mantenimento una parte di potere, rinunciando però al sostegno dell’Iran e di Hezbollah, organizzazione che costituisce la lunga mano dell’Iran sulle coste del Mediterraneo.
L’Arabia Saudita sperava che la guerra civile siriana avrebbe sferrato un duro colpo all’influenza iraniana nella regione. Per questo ha finanziato e sostenuto vari gruppi di insorti; ma il conflitto non ha fatto che creare nuovi problemi a Riyadh. Altrettanto sbagliato era aspettarsi che l’emergere dello Stato Islamico avrebbe indebolito l’influenza dell’Iran in Iraq e in Medio Oriente.
La cosa più scandalosa è che questo incontro dei vertici europei sia stato organizzato invitando l’Iran al tavolo delle trattative, considerato che l’Arabia Saudita e altri Paesi del Golfo Persico hanno rapporti a dir poco tesi con il governo iraniano degli Ayatollah – unico Paese tra questi che è governato da una “teocrazia islamica” che dal primo febbraio 1979 giorno in cui l’Ayatollah Khomeini, dopo 15 anni di esilio, tornò in Iran cavalcando la rivolta sociale che aveva come scopo l’abolizione di una monarchia millenaria. Il 30 marzo 1979 venne proclamata la Repubblica Islamica e in quell’occasione Khomeini dichiarò:
“La Repubblica è un giocattolo della democrazia, che è fonte della corruzione“.
Fino a quel momento la storia dell’ Iran era sempre stata caratterizzata dll’interdipendenza tra il potere temporale e quello religioso sciita, nei secoli le dinastie degli Shah avevano governato e difeso il paese nel nome della corrente sciita che era minoritaria. Khomeini quando prese il potere, fece una dichiarazione che ancora oggi molti ricordano:
“La strada di Gerusalemme passa per Kerballa, se si vuole vincere contro Israele, è necessario fare la rivoluzione in tutti i paesi arabi e rovesciare tutti i regimi nassiristi, monarchie e quant’altro, ovvero tutti quei regimi che collaborano con gli Stati Uniti e Israele”.
Fu così che Khomeini incitò alla rivolta tutto il medio oriente attraverso la rivoluzione islamica. Da allora il potere è sempre è rimasto saldamente nelle mani degli Ayatollah fino all’elezione due anni fa di Rouhani che è stato spacciato come un moderato. Definizione inventata dall’occidente che aveva bisogno di una giustificazione per continuare ad intensificare i rapporti commerciali legati a interessi miliardari con questo paese, ma che erano diventati un problema per via delle gravissime violazioni dei diritti umani da parte del regime teocratico.
il ministro degli Esteri dell’Unione europea Federica Mogherini ha dichiarato che esiste il terreno per un processo di pace guidato dall’Onu, e Rouhani sarà ospite del Papa in Italia il prossimo 25 novembre, alla faccia del fatto che in Iran in due anni dall’elezione del nuovo presidente sono vertiginosamente aumentate le impiccagioni, oltre 2000 persone sono state giustiziate, molte donne e anche minorenni.
Inoltre è di due giorni fa la notizia (http://caratteriliberi.eu/2015/10/30/comunicati-stampa/attacco-missilistico-ai-rifugiati-iraniani/) di un feroce bombardamento ad un campo di rifugiati iraniani oppositori del regime, avvenuto nonostante l’Onu si sia dichiarato impegnato alla tutela di Camp Lyberty dove risiedevano in attesa di essere trasferiti in paesi terzi. Naturalmente tutto questo nel silenzio inernazionale, la stampa non ha dato notizia alcuna del massacro di 30 persone e numerosi feriti anche gravi, e il bilancio non è definitivo.
E’ ragionevole chiedersi difronte a tanta indifferenza istituzionale in merito alla situazione, quanto siano redditizie le concessioni fatte dai ministri esteri ad un paese che è il principale fautore e produttore di terrorismo islamico, che ha un tasso di povertà altissimo mentre la ricchezza nazionale è saldamente nelle mani del regime, e che detiene il primato delle condanne a morte (secondo paese dopo la Cina) anche solo per sospetto di essere oppositori, per reati minori, per adulterio, viola i diritti dell’infanzia giustiziando minorenni, che lavora strenuamente alla costruzione del nucleare in merito al quale sono stati concessi 20 giorni di anticipo su “eventuali” controlli sull’arricchimento dell’uranio per la costruzione di testate da parte dei paesi coinvolti.
E’ evidente che non si è nemmeno tentato di avviare una negoziazione – nemmeno ufficiosa – per ottenere il rispetto incondizionato dei diritti umani in cambio di tutto questo. Un’occasione persa che sta dando i suoi frutti avvelenati, e l’attacco missilistico a Camp Liberty dove risiedevano persone inermi, è la dimostrazione che l’occidente oltre ad avere sempre le mani sporche di sangue, ha un’ipocrisia sconfinata nei confronti delle continue stragi che avvengono nell’area mediorientale, che prima ha creato, e alle quali non ha nessuna intenzione di porre rimedio, salvo enfatizzare solo quelle più funzionali ai propri interessi e politiche di distrazione. Infatti non è comprensibile come mai i media parlino con grande enfasi solo di alcune situazioni critiche come quella israelo-palestinese, a scoppio ritardato del massacro in Siria, ma taccia sulla strage silenziosa che avviene in Iran.
Evidentemente esistono vittime di serie A e vittime di serie B, ma c’è da star certi che la storia presenta sempre il conto. Non è rassicurante sapere che un paese governato da un fascismo clericale, che ha un’influenza strategica sul medioriente e terroristi sparsi nello Yemen, in Libano, in Siria e il libia; che ha un confronto conflittuale con l’Arabia Saudita che vede la contrapposizione millenaria tra sciiti e sunniti, stia liberamente costruendo l’atomica e giustiziando il suo popolo sotto il benestare dell’occidente.
6 Responses to L’Iran e l’assordante silenzio dell’occidente
« Se lo stupro è d’autore si può condonare? Joseph Stiglitz per la “Nuova sinistra italiana” »
Ma le notizie sull’Iran te le passa la cia? quanto ti danno?
Lorenzo….la barbarie e le atrocità del regime integralista iraniano che è stato condannato per ben 62 volte dallONU per la violazione dei diritti umani e’ ormai a dominio pubblico basta leggere i giornali e la stampa iraniana per sapere quanti impiccagioni in pubblico quante estirpazioni degli occhi ,lapidazioni della donne ,fustigazioni in pubblico, amputazioni delle mani e dei piedi ,torture delle prigionieri politici e quanta disumanità e massacro delle popolazioni irakene , siriane,yemenite,ecc…..
Non c’è bisogno chiedere queste notizie alla CIA e farsi pagare … Secondo un proverbio italiano “chi ha il difetto ha il sospetto” credo che invece lei Lorenzo abbia percepito del danaro dal regime iraniano per screditare i giornalisti onesti ed indipendenti come Loredana Biffo che è controcorrente e contro gli interessi dei poteri forti (che per quattro soldi venderebbero l’umanità intera) …scrive la realtà scomoda …io invece in qualità di iraniano democratico ringrazio Loredana Biffo per la sua onestà intellettuale e ol coraggio che oggi giorno tra i giornalisti e’ una qualità rara.
A Lorenzo invece dico che deve vergognarsi per aver pronunciato queste parole offensive e per essere complice dei criminali integralisti islamici .
Mi rammarico solo che la sua risposta mi ha spinto arileggere sta schifezza d’articolo… eh sì, sempre sempre pronti a soccorrere il vincitorore, “con onestà intellettuale e coraggio”!!
Lorenzo cambia strategia ormai abbiamo capito che getti il fango sugli altri ma in realta’ la melma sei tu .
Esattamente come si comporta il regime iraniano …ti ha mal addestrato …
Arabia Saudita: record di esecuzioni degli ultimi 20 anni
http://cafedehumanite.blogspot.it/2015/11/arabia-saudita-record-di-esecuzioni.html
La strana alleanza tra Israele, Arabia Saudita e Al Qaeda
http://www.ossin.org/uno-sguardo-al-mondo/analisi/1708-la-strana-alleanza-tra-israele-arabia-saudita-e-al-qaeda
Lorenzo, ho sempre pensato che l’intellettuale rappresenti un magnifico terreno di consapevolezza. L’intellettuale è colui che vede i fatti e quindi li divulga. Volendo prendere spunto da questo concetto il mio pensiero non può che passare attraverso la definizione della parola “intellettuale”. Parola con i confini non ben delineati. L’intellettuale cosciente impegnato e onesto è consapevole della realtà e pronto a scagliarsi contro i meccanismi perversi dell’ingiustizia.
Poi c’è l’intellettuale che è coscienzioso, onesto ma delimita il suo sapere a se stesso senza divulgare rimanendo in pace per ciò che sa. Vi è anche l’intellettuale che oltrepassa i confini della coscienza, della responsabilità e della dignità, ignorando consapevolmente la verità che conosce. Avendo il pensiero labile è in grado di rigurgitare il peggio dell’intellettualismo. Questo tipo di intellettuale è colui che si affaccia in modo quieto e silenzioso alla finestra dell’intellettualismo.
Infine c’è il pseudo-intellettuale che si limita a ripetere ciò che gli viene impartito. Il male non è soltanto responsabilità di chi lo fa, ma anche di chi lo ignora; Questi guardando in basso cerca l’arcobaleno della gloria nella propria coscienza. Quest’ultima categoria vede una realtà offuscata dalle spesse lenti della vergogna. E’ un genere di intellettuale che affonda i suoi artigli contro chi per sensibilità si impegna a diffondere la verità.
Quando trionfa l’imbecillità essere sconfitti è un onore, anche se si assiste allo spettacolo penoso a cui i detrattori della verità ricorrono per poter salvare la propria coscienza calpestando il concetto della dignità,