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L’emancipazione femminile in Italia, per non dimenticare

marzo 8, 2015 • Articoli, Cultura e Società, z in evidenza

Roma, aprile 1977.

 

 

 

Che l’8 marzo sia un momento di riflessione su quanto è stato, sulla battaglia del femminismo che con pregi e difetti è stato il più grande, l’unico movimento per la liberazione dalla schiavitù patriarcale e clericale, ma soprattutto per non dimenticare che il cammino è ancora lungo.

 

1946: Le donne italiane votano per la prima volta

1960: Le donne vengono ammesse a tutte le professioni

1962: Viene abolita la norma che permette il licenziamento in caso di matrimonio.

1963: Viene abolito lo ” ius corrigendi”, che dava al marito il diritto di colpire la moglie accusata, a suo personalissimo giudizio, di aver commesso errori con lo scopo appunto di “correggerla”.

1975: La riforma del diritto di famiglia pone i coniugi sullo stesso piano di parità.

1978: Viene approvata la legge 194 che legalizza l’aborto.

1981: Vengono abrogati Delitto d’onore e Matrimonio riparatore.

1996: La violenza sessuale non è più considerata reato contro la morale pubblica, ma contro la persona.

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