Maryam Rajavi, la resistenza iraniana condanna il terrorismo religioso
Conferenza dal titolo “Nel 2015 tutti uniti per la tolleranza e la democrazia contro l’estremismo religioso”
Maryam Rajavi: “Gli attacchi terroristici di Parigi sono assolutamente incoerenti con l’Islam, che difende la tolleranza e la coesistenza pacifica”
L’unica via per sconfiggere il fondamentalismo e il terrorismo è lottare contro il regime iraniano che è la forza trainante ed ispiratrice di tutte le correnti estremiste che agiscono sotto la bandiera dell’Islam
In una conferenza dal titolo “Nel 2015 tutti uniti per la tolleranza e la democrazia contro l’estremismo religioso”, Maryam Rajavi ha espresso solidarietà al popolo francese e il suo profondo rammarico per l’attacco criminale contro il settimanale Charlie Hebdo. A nome della Resistenza Iraniana, che ha visto 120.000 dei suoi membri perdere la vita nella lotta contro il fascismo religioso, ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime. Ha anche sottolineato la solidarietà del popolo iraniano esule alla grande manifestazione del popolo francese tenutasi domenica.
Maryam Rajavi ha condannato il silenzio dei leaders del regime iraniano di fronte a questo crimine orrendo e i loro tentativi di sfruttare questo massacro per ricattare e fare accordi.
Ha inoltre posto l’accento sulla coesistenza pacifica tra i seguaci di tutte le religioni precisando: “Quelli che diffondono il dispotismo e la crudeltà sotto le vesti dell’Islam sono in peggiori nemici dell’Islam. Quelli che massacrano i giornalisti con la scusa di difendere il Profeta dell’Islam, non hanno alcuna cognizione dell’Islam. Né il rapimento delle studentesse in Nigeria, né il massacro di bambini in Pakistan, né le quotidiane impiccagioni di prigionieri, né gettare l’acido negli occhi e sui volti delle donne in Iran, né decapitare cittadini occidentali, né la pulizia etnica dei sunniti in Iraq o il massacro di Parigi hanno niente a vedere con l’Islam”.
In questa conferenza tenutasi a nord di Parigi alla presenza di illustri esponenti politici e parlamentari di diverse nazioni di tutto il mondo, Maryam Rajavi ha sottolineato: “Davvero l’esistenza di un governo di terrore, barbarie e fondamentalismo a Tehran è la forza trainante che sta dietro a tutte le correnti estremiste che invocano il nome dell’Islam. Da Iraq e Siria allo Yemen e dall’Afghanistan alla Francia, la colonna portante politica e ideologica dell’estremismo che agisce sotto la bandiera dell’Islam è il regime iraniano”.
Ed ha aggiunto: “L’attacco a giornalisti e scrittori…. è una barbarie per la quale Khomeini ha posto le basi con la fatwa contro lo scrittore inglese Salman Rushdie”.
Maryam Rajavi ha definito la crisi internazionale causata dall’ascesa dell’ISIS e dal fanatismo di matrice islamica, un prodotto del regime iraniano e della politica dell’accondiscendenza verso questo regime ed ha aggiunto: “I mullah dell’Iran e le loro lobbies, stanno cercando di approfittare della coalizione formatasi contro l’ISIS per portare il loro regime fuori dalla crisi, sebbene il regime iraniano stesso sia la maggiore fonte di instabilità nella regione e che la sua cacciata sia indispensabile per avere stabilità in particolare in Iraq e Siria”.
Ha poi affermato che il regime del velayat-e faqih è l’epicentro, l’ispiratore, il rifugio politico, il principale finanziatore e fornitore di armi dell’estremismo sia di matrice sciita che sunnita. Ha perciò chiesto sostegno per un fronte unito contro il fondamentalismo islamico e specificatamente contro il regime del velayat-e faqih in Iran. Ha inoltre precisato che la soluzione radicale, intellettuale e culturale al fondamentalismo è l’Islam democratico e tollerante che in Iran è rappresentato dall’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano (PMOI/MEK).
Maryam Rajavi ha fatto poi riferimento ai due decenni di accondiscendenza verso il fascismo religioso al potere in Iran e, di contro, alla repressione e alla inclusione del PMOI nelle liste nere, come ad un parametro significativo dell’espansione del fondamentalismo islamico, dell’estremismo e del terrorismo che ne derivano.
Oltre a Maryam Rajavi, molte altre personalità politiche hanno partecipato a questa conferenza ed hanno tenuto i loro discorsi. Tra questi: Sid Ahmed Ghozali, ex-Primo Ministro algerino; Jean-Pierre Béquet, membro del Consiglio Provinciale della Val d’Oise; Rama Yade, ex-consigliere del Ministro degli Esteri francese per i Diritti Umani; Anissa Boumediene, docente islamica, giurista ed ex-First Lady d’Algeria. E parlamentari di diversi paesi europei come il francese Dominique Lefebvre, il Senatore Antonio Razzi dall’Italia, Edidijus Vareikis dalla Lituania, il Senatore Kees De Lange dall’Olanda, Stanislav Polcak del Parlamento Europeo, Peter Mathews dall’Irlanda, Ardelean Ben Oni dalla Romania, insieme a molti sindaci francesi tra cui Jean-Pierre Muller e Sylvie Fassier; e personalità come il vescovo progressista Jacques Gaillot dalla Francia, il Dr. Taissir Al-Tamimi, ex-capo della giustizia della Palestina; Paulo Casaca, ex-membro del Parlamento Europeo; Gilles Paruelle, ex-capo dell’ordine degli avvocati della Val d’Oise e Khalil Meroun, capo della moschea d’Evry.
Segretariato del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana
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