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Impiccagioni di minorenni e Sharia imperante nell’Iran di Rouhani

agosto 30, 2017 • Articoli, Medio Oriente, z in evidenza

di Loredana Biffo – 

In Iran il regime teocratico degli Ayatollah, presieduto per la seconda volta da Rouhani, ha nuovamente giustiziato un adolescente. Si tratta di Alireza Tajiki, un ragazzo di 15 anni che era stato arrestato con l’accusa di “comportamento immorale” e ha trascorso sei anni nella prigione di Adelabad di Shiraz situata nell’Iran meridionale. A nulla sono serviti i numerosi appelli a livello internazionale e dopo le richieste della famiglia per ottenere un nuovo processo; dopo sei anni di isolamento il ragazzo oltre ad essere stato torturato, ha subito la pena capitale per impiccagione la condanna a morte in Iran riguarda 5300 prigionieri durante la presidenza Rouhani, la maggior parte di loro ha un’età tra i 20 e i 30 anni.

Il governo Rouhani si caratterizza per essere composto da membri delle Guardie Rivoluzionarie, rapitori, carnefici e torturatori che hanno da sempre un ruolo attivo nell’esportazione del terrorismo e del fondamentalismo nel paese e a livello internazionale.

Mohammad Javad Azari Jaahromi, ministro delle Comunicazioni e della tecnologia, è stato un agente del Ministero dell’intelligence (MOIS) fin dall’età di 21 anni, è inoltre noto per i suoi interrogatori e torture oltre che per la censura. Durante le proteste del 2009 fu nominato direttore della Sorveglianza del Dipartimento Tecnico del MOIS allo scopo di controllare e interrompere le comunicazioni dei manifestanti. Ha fatto arrestare svariate persone e sedato le rivolte nel sangue.

Con la nomina di Azari Jahromi, Rouhani sta tentando di contrastare l’influenza della Resistenza Iraniana. Il 17 luglio ha dichiarato: “stiamo bloccando 3.300 canali Telegram alla settimana. Da due anni sorvegliamo i canali che trasmetto materiale religioso, politico e pornografico”. Ha accusato la Resistenza di diffondere propaganda nel paese e all’estero attraverso i social media.

Il nuovo Ministro della difesa è Amir Hatami, membro della forza paramilitare Bassij dell’IRGC, vanta un passato glorioso come repressore e ha partecipato a svariate uccisioni fin dall’età di 16 anni scalando quindi i ranghi dell’esercito e ottenendo un ruolo attivo nel sedare, arrestare e giustiziare il personale dell’esercito che non è ritenuto sufficientemente conforme ai dettami religiosi; oltre ad aver avuto un ruolo di primo piano nell’operazione “luce Eterna” del 1988 dove furono massacrati numerosi dissidenti.

Habibollah Bitaraf è il nuovo Ministro del lavoro, è stato uno dei sei membri del Consiglio Centrale degli Studenti a sostegno del defunto leader Ruhollah Khomeini, nonché un ufficiale incaricato per il rapimento all’ambasciata americana dei suoi dipendenti nel 1979. Primo organizzatore della fondazione Construction Jihad e che hamandato a morte bambini e adolescenti iraniani nei campi minati durante la guerra Iran Iraq.

Nel frattempo i religiosi si oppongono alla modifica della legge sul matrimonio con bambine dai 9 anni, età in cui in Iran è considerato lecito dare in sposa una bambina con il consenso parentale, anche se l’età minima sarebbe 13 anni, che vengono date in mogli a uomini di 40 o 50 anni.

Il maggior numero di spose bambine in Iran si registra nelle province di confine come il Sistan Baluchestan, Hormozgan e Kurdistan. La motivazione addotta dagli Ayatollah circa il rifiuto di modifica della legge è che questa sarebbe dannosa per il tasso di natalità nel paese. In questo panorama di applicazione della Sharia la nostra rappresentante agli esteri Federica Mogherini si è premurata di presentarsi al Parlamento Iraniano con tanto di capo coperto con la motivazione che è il protocollo ad imporlo. 

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