Giacomo Orlando – Vice Presidente Consulta di Bioetica Onlus.
È morta a 69 anni, in Texas, Norma Mc Covery.
Norma era la Jane Roe che nel 1970 fece causa allo Stato del Texas invocando il diritto di interrompere la gravidanza.
Nel 1973 la Corte Suprema Americana, con la sentenza Roe vs Wade, sancì che il “rigth of choice” rientrava a pieno titolo nel diritto alla “privacy” cioè al rispetto della sfera intima dell’individuo, sancito dalla Costituzione America col Quattordicesimo Emendamento: era diritto della donna scegliere, a prescindere da problemi di salute legati al feto o alla donna stessa, di portare avanti o meno la gravidanza ponendo nel contempo alcune limitazioni soprattutto per quanto riguardava i tempi di gestazione
Vita travagliata la sua, piena di contraddizioni, forse anche tragica, segnata da incertezze che la hanno portata a schierarsi ora a favore dell’aborto, ora contro, scegliendo poi di stare decisamente dalla parte degli antiabortisti.
A più di quarant’anni dalla sentenza che venne definita “landmark decision“, una sentenza spartiacque, il problema dell’aborto scuote ancora violentemente le coscienze e suscita scontri aspri e rancorosi. Ricordare nel giorno della sua morte la vita difficile di Norma Mc Covery ci può aiutare a riflettere sulla complessità del problema della libertà di scelta della donna, sull’importanza di un rispetto veramente laico e solidale e sulla necessità di evitare uno scontro pregiudiziale e a volte crudele.
Riposi in pace.
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