Fertility day: un’inizaitiva ideologicamente ipotecata per un ritorno a un tristo passato
di Maurizio Mori –
Il lancio del Fertility Day previsto per il 22 settembre prossimo è stato accolto da tante critiche che
hanno consigliato di oscurare il sito del Ministero della Salute dedicato all’evento e forse ripensare
l’iniziativa.
Eleonora Porcu, presidente del tavolo consultivo sulla fertilità del Ministero della Salute, si è
meravigliata delle critiche «perché l’obiettivo del nostro lavoro di esperti a supporto del Ministero e
di questo ministro […] era quello di fare conoscere la struttura del corpo degli uomini e delle donne
e il suo funzionamento dal punto di vista riproduttivo». Ma se questo fosse l’obiettivo, perché non
sollecitare l’educazione sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado? Sarebbe più efficace e forse
anche meno costoso!
La realtà è diversa e per capirla bisogna tornare al Piano Nazionale per la Fertilità del Ministero
https://www.google.it/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=137+pagine+disponibili+a+http%3A%2F%2Fwww.salute.gov.it%2Fimgs%2FC_17_pubblicazioni_2367_allegato.pdf
che si prefigge di:
1. Informare i cittadini sul ruolo della Fertilità nella loro vita […];
2. Fornire assistenza sanitaria qualificata per difendere la Fertilità […];
3. Sviluppare nelle persone la conoscenza delle caratteristiche funzionali della loro fertilità per
poterla usare scegliendo di avere un figlio consapevolmente e autonomamente;
4. Operare un capovolgimento della mentalità corrente volto a rileggere la Fertilità come
bisogno essenziale non solo della coppia ma dell’intera società, promuovendo un
rinnovamento culturale in tema di procreazione;
5. Celebrare questa rivoluzione culturale istituendo il “Fertility Day”, Giornata Nazionale di
informazione e formazione sulla Fertilità, dove la parola d’ordine sarà scoprire il “Prestigio
della Maternità”.
Come si vede, il Ministero intende non tanto occuparsi della salute riproduttiva dei cittadini, ma
«operare un capovolgimento della mentalità corrente» il cui fine è scoprire il «Prestigio della
Maternità». Né si dimentichi che il 27 maggio scorso il ministro Lorenzin ha partecipato al
Convegno Nazionale di Scienza & Vita, organizzato «in sinergia col Piano nazionale per la
fertilità», che ha lanciato un «appello al mondo sanitario» affinché si impegni «nella ricerca di vere
soluzioni ai crescenti problemi della fertilità, senza limitarsi alla messa a punto di “scorciatoie”
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tecnologiche (come molte delle tecniche di procreazione medicalmente assistita), poco efficaci e
contraddittorie rispetto al significato profondo e personalistico della procreazione umana».
https://www.google.it/webhp?sourceid=chrome-instant&ion=1&espv=2&ie=UTF-8#q=137+pagine+disponibili+a+http%3A%2F%2Fwww.salute.gov.it%2Fimgs%2FC_17_pubblicazioni_2367_allegato.pdf)
Sono queste le premesse che stanno alla base del Fertility Day, che non intende tanto informare, ma
vuole «celebrare il capovolgimento della mentalità corrente» per subordinare le scelte della donna
alle esigenze dell’intera società! Un programma che ricorda infausti tempi passati in cui le libertà
delle donne erano conculcate.
La Consulta di Bioetica crede che questo tentativo ideologico non rientri nell’ambito del Ministero
della Salute e solo una pesante ipoteca ideologica può indurre il ministro Lorenzin in questa
direzione. Auspica che le risorse del Ministero siano impiegate più saggiamente e non in ossequio
alle indicazioni fornite da Scienza & Vita.
* Presidente Consulta di Bioetica Onlus
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