Libia e l’accordo Onu, quali insidie?
Redazione
Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha adottato all’unanimità una risoluzione sulla Siria al termine del lungo vertice a New York per dare il via ai negoziati di pace formali tra il governo e l’opposizione.
La risoluzione sulla Siria parla del processo di pace e del cessate il fuoco nel Paese mediorientale, ma non menziona il punto cruciale: il futuro del presidente Bashar al Assad.
L’inviato ONU Martin Kobler aveva annunciato che i due ‘governi’ libici in lotta per il controllo del territorio erano pronti a firmare il 16 dicembre un accordo per la spartizione pacifica del potere.
Si tratta del General National Congress, fondato dal gruppo islamista che da oltre un anno domina l’ovest della Libia, inclusa la capitale Tripoli, e della Camera del Rappresentanti, riconosciuta come governo legittimo a livello internazionale, che ha dovuto abbandonare Tripoli e ha sede a Tobruk, quasi alla frontiera con l’Egitto.
Il territorio in mezzo, a sud di Sirte, non è controllato né dall’uno né dall’altro, ma è terra di nessuno in cui si è installato l’ISIS. Ma nello stesso giorno i rappresentanti di minoranza di entrambi i ‘governi’ avevano annunciato una proposta alternativa, perché non accettavano quella concordata con l’ONU.
Due vicepresidenti, Saleh Makhzoum per il General National Congress e Mohammed Choueib per la Camera dei Rappresentanti, hanno accettato la proposta ONU di formare un Consiglio di 11 membri per governare la Libia, con suddivisione e rotazione delle cariche.
Gli 11 membri includerebbero rappresentanti di tutte le tribù e di tutte le regioni libiche, non soltanto dei due ‘governi’ rivali. Ma molti Libici considerano l’ONU influenzata dagli Emirati Arabi Uniti, che sostengono il governo di Tobruk, e dall’Occidente, e non si fidano.
Perciò altri due vicepresidenti, Awad Abdul-Sadiq del General National Congress e Ibrahim Amish della Camera dei Rappresentanti, hanno stilato un altro accordo, chiamato Libia-Libia, che prevede la spartizione del potere soltanto fra i rappresentanti dei due governi, senza nessuna intrusione da parte dell’ONU. Tutta la comunità internazionale ha rifiutato la proposta Libia-Libia, ma nella regione di Tripoli si sono già tenute manifestazioni contro la proposta ONU.
Resta ora da vedere se la svolta in Libia è arrivata per davvero con l’intesa per un governo di unità nazionale. La firma a Skhirat, in Marocco. “L’Isis rappresenta una sfida per il futuro governo di intesa nazionale. C’è bisogno di un dialogo nazionale globale per trovare un modo per lottare contro i terroristi”, ha rilevato Kobler. “State cambiando le pagine della storia”, ha aggiunto rivolgendosi ai delegati a Skhirat.
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