Ci ha lasciati un grande Maestro
di Loredana Biffo
La notizia della morte del Professor Emerito Luciano Gallino arriva come un pugno nello stomaco. Era il più autorevole tra i sociologi italiani; per i torinesi e per coloro che lo hanno seguito in un precorso di studi, non poteva essere che un grande Maestro.
Ha insegnato a Torino dal 1965 al 2012, ed è stato fondamentale il suo contributo all’istituzionalizzazione della sociologia.
Uno scienziato sociale acuto ed esperto delle trasformazioni del mercato del lavoro e del rapporto tra le nuove tecnologie e la formazione. Autore di numerosi testi: Globalizzazione e disuguaglianze; Il lavoro non è una merce; Finanzcapitalismo; Il colpo di stato di banche e governi; l’ultimo uscito da poco; Il denaro, il debito e la doppia crisi spiegata ai nostri nipoti.
Era nato nel 1927 a Torino, ha maturato la sua esperienza sociologica ad Ivrea nella fabbrica di Adriano Olivetti in qualità di collaboratore del centro di ricerche sociali e studio dell’organizzazione. Ha insegnato sociologia all’università di Torino, ed è stato presidente del Consiglio italiano di Scienze Sociali.
Per chi lo ha avuto come Maestro, è difficile immaginare di non poterlo più intervistare, non assistere ad una sua conferenza, sapere che non usciranno più suoi libri, quelli sui quali abbiamo studiato e da cui abbiamo tratto ispirazione, ma la semplicità e naturalezza con cui venivano spiegati concetti complessi, rimarrà un nostro patrimonio, e chi lo ha conosciuto ha certamente il privilegio di ricordarlo per quello che era, un intellettuale di una raffinatezza mentale ed una capacità di analisi rara. Una perdita incommensurabile per i torinesi, i suoi studenti e l’Italia intera.
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