Lussemburgo, non passa lo straniero
Redazione
Sembrava un progetto possibile la possibilità che il Lussemburgo passasse alla storia come il primo Paese in cui il diritto di voto agli immigrati diventasse realtà.
Una decisione inedita, che nessun Paese europeo ha fino ad oggi affrontato. Il referendum è stato sostenuto dall’attuale premier, il liberale Xavier Bettel che sta portando avanti un’agenda per modernizzare il Paese.A sostenere il fronte del No, che veniva dato come in vantaggio dai sondaggi, invece, il partito democristiano all’opposizione di Jean-Claude Juncker, secondo cui i residenti di lungo corso dovrebbero invece prendere la cittadinanza per poter accedere normalmente al voto.
Nel Granducato già gli stranieri possono votare in occasione delle elezioni municipali ed europee per le liste del Granducato, ma il referendum proponeva di estendere il diritto di voto anche alle consultazioni politiche per quegli immigrati che hanno vissuto in Lussemburgo per almeno dieci anni e che hanno già esercitato il diritto di voto alle amministrative. In caso di vittoria dei sì, l’elettorato lussemburghese avrebbe avuto un di circa il 50%.