Dislessia, disgrafia e discalculia, un problema aperto
Dislessia, disgrafia e discalculia; una caratteristica che coinvolge molti studenti fin dalla scuola primaria. Ma per la scuola italiana, è ancora un tabù. Sono passati tre anni dall’approvazione della legge n. 170, che è finalizzata a garantire la formazione agli studenti che presentano tale caratteristica. Voluta dalle associazioni presenti in Italia, che si occupano di tale materia, ma la scuola sostanzialmente si è adeguata poco o niente. Si può tranquillamente sostenere che gli interventi si sono limitati a redarre piani di studio personalizzati che di personalizzato hanno ben poco. Spesso sono standardizzati e non sono stesi in equipe con gli psicologi e neuropsichiatri infantili che seguono i soggetti, per non parlare del rapporto con le famiglie, che nella stragrande maggioranza dei casi, è a di poco disastroso.
Sono avvenuti molti episodi di discriminazione finalizzata a indurre gli studenti a ripiegare (in particolare nella scuola superiore secondaria) su corsi di studio meno qualificanti, o addirittura all’abbandono scolastico, piaga enorme nel nostro Paese, anche quando non si tratta di Dsa (disturbo specifico dell’apprendimento).
Ci sono state famiglie che si sono sentite dire dagli insegnanti: “ma se suo figlio ha tutti questi problemi, perchè insistete a farlo studiare?”. Si tratta di ragazzi che hanno successivamente cambiato scuola, e se seguiti in modo opportuno, hanno raggiunto ottimi risultati e conseguito brillantemente la maturità.
C’è da domandarsi se la scuola come istituzione è davvero “per tutti”, visto che in tal modo drena un buon flusso di studenti verso la scuola privata, e questo è strabiliante considerato che si parla di “valore sociale della scuola pubblica”.
Certamente il valore non può passare attraverso una selezione darwiniana che espelle i “meno adatti”, ma come possono gli insegnanti decidere chi è adatto oppure no, se la stragrande maggioranza non sa nulla di Dsa, se manca una formazione “seria” del corpo docente? Se in presenza di soggetti che hanno un QI pari o superiore alla norma, emettono sentenze che devastano la sfera psicologica degli stessi, e non si fondano su nessuna preparazione e applicazione psicopedagogica?
L’unica cosa di cui si può essere sicuri a tre anni dalla nascita della 170, è che le famiglie con più possibilità economiche riusciranno a sostenere i costi altissimi della scuola privata e dei materiali compensativi, gli altri si fermeranno ad un livello d’istruzione di terza media, andando ad ingrossare vergognosamente l’alto tasso di abbandono scolastico già presente in Italia. Perdendo in tal modo futuri adulti con preparazione adeguata a migliorare lo sviluppo di un Paese devastato dall’ignoranza, perchè i soggetti con Dsa, sono intelligenti come e più della media, hanno doti particolari come la sensibilità che spesso sconfina nell’ipersensibilità, nei molti casi in cui il QI supera la media. Hanno grandi potenzialità che vengono sistematicamente frustrate da figure impreparate e portatrici di pregiudizi.
Cristina Milazzo dell’AGIAD ha pertanto inviato una lettera al Ministro della pubblica istruzione, nella speranza di ottenere finalmente giustizia per questi bambini e ragazzi, nonchè per le loro famiglie che vivono il percorso scolastico come un calvario, e spesso si indebitano per sostenere gli studi dei figli:
Ill.mo Ministro Maria Chiara Carrozza,
Le scrivo in veste di genitore di due ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento per portare alla Sua attenzione un problema che, nonostante la Legge 170/2010 e relative linee guida, limita tutt’oggi il diritto allo studio dei nostri studenti.
Lo studente con Dsa ( acronimo che utilizzerò per brevità a rappresentare il termine “disturbi specifici dell’apprendimento”) ha necessità di utilizzare alcuni ausili per superare le difficoltà e avere parità di accesso allo studio come i suoi coetanei. Tali ausili vengono dalla Legge 170 denominati ” strumenti compensativi” e tra di essi vi sono i libri digitali.
I libri digitali sono semplicemente la riproduzione in PDF dei libri di testo, tale formato consente ai ragazzi di poter usare una sintesi vocale per “leggere con le orecchie” pur avendo la possibilità di avere la pagina del libro di testo rappresentata sullo schermo del computer.
Tramite questo formato poi i ragazzi costruiscono con più facilità mappe e schemi che utilizzano per lo studio e in classe. Grazie a questi strumenti compensativi e a strategie personalizzate i nostri ragazzi, con quoziente intellettivo pari o superiore alla norma, aggirano l’ostacolo del disturbo specifico e ottengono risultati scolastici pari all’impegno profuso.Siamo a tre anni dall’uscita della Legge 170 ma purtroppo l’accessibilita’ allo studio per i nostri ragazzi diviene sempre più difficile.
Sino allo scorso anno, grazie ai finanziamenti di privati e al l’impegno di un’associazione nazionale, tutti i nostri studenti potevano usufruire gratuitamente dei formati digitali di gran parte dei libri di testo necessari.
Da quest’anno, poiché i finanziamenti sono esauriti, tutto ciò non è’ più possibile, se non a pagamento.L’attuazione della normativa riguardante l’adozione graduale dei libri di testo digitali e’ stata rimandata di qualche anno.
Quale soluzione possono adottare i nostri studenti?
Le ricordo che la percentuale di studenti diagnosticati Dsa in Italia si aggira al 4%, con la normativa Bes ( bisogni educativi speciali) gli strumenti compensativi possono essere necessari anche ad un’altra grande fetta di studenti, il problema quindi è’ molto più esteso di quello che si pensa.
A mio avviso lo Stato, nel garantire il diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione, art 3 principio di uguaglianza “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana” , art. 34 ” Repubblica italiana Art. 34 La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.” sia dalla Carta dei Diritti Europea, art 14
” 1. Ogni individuo ha diritto all’istruzione e all’accesso alla formazione professionale e continua.
2. Questo diritto comporta la facoltà di accedere gratuitamente all’istruzione obbligatoria.
3. La libertà di creare istituti di insegnamento nel rispetto dei principi democratici, così come il diritto dei genitori di provvedere all’educazione e all’istruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche, sono rispettati secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l’esercizio .” , dovrebbe fare in modo che ogni studente possa avere a disposizione gratuitamente il formato digitale dei libri di testo a garanzia di tale diritto.Le famiglie sono sempre più coinvolte personalmente ed economicamente per sostenere i propri figli durante la loro carriera scolastica, soprattutto le famiglie di studenti con difficoltà specifiche, nonostante la crisi economica coinvolga tutti e richieda sacrifici sempre più grandi.
I nostri ragazzi e studenti di oggi sono gli adulti di domani, saranno coloro che porteranno avanti il nostro paese, non possiamo precludere loro la possibilità di una sana e serena formazione scolastica, e’ nostro dovere fornire loro tutti gli strumenti necessari per avere accesso ai contenuti dei libri di testo che forniscono loro oltre che cultura anche strumenti di pensiero utili per il loro futuro.
Dopo tre anni dall’uscita della Legge 170 mi aspetto Ministro, che venga fatto qualcosa di concreto per superare questi ostacoli e proseguire verso il miglioramento tanto atteso.
Cristina Milazzo AGIAD
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