Vite a perdere
foto di Sebastiano Nino Fezza
Redazione
Ennesima tragedia nel Mar Egeo, davanti alle coste della Turchia: un barcone carico di migranti è affondato stamani vicino all’isola greca di Farmakonissi provocando la morte di almeno 12 persone, tra cui 6 bambini. I dispersi sono 12. A bordo dell’imbarcazione, ha detto la Guardia Costiera, c’erano circa 50 persone, 26 sono state salvate.
La sciagura segue quella di Ancora una strage di martedì notte, in cui sette bambini – tra cui un neonato – sono morti in due naufragi avvenuti a poche ore di distanza nella stessa zona sul mar Egeo, al largo di Cesme, nella provincia di Smirne.
Stragi che continuano a ripetersi nei pochi chilometri di mare che separano la costa turca dalle isole greche, dove erano diretti i migranti annegati, nonostante la stretta alle frontiere promessa da Ankara dopo l’accordo con Bruxelles di fine novembre. Il naufragio con il bilancio peggiore è avvenuto intorno alle 2.30 della notte, quando un gommone carico di profughi afghani diretti a Chios si è rovesciato in mare.
Dopo l’invio di una richiesta di soccorso la Guardia costiera turca è intervenuta salvando 5 persone, ma per 6 bambini, tra cui un neonato di circa 6 mesi, non c’è stato nulla da fare. Nelle stesse ore sulla spiaggia di Pirlanta, sempre a Cesme, è stato rinvenuto il corpo di una bimba, identificata come Sajida Ali, una piccola siriana di 5 anni. Secondo le autorità di Ankara, sarebbe annegata in un naufragio avvenuto al massimo tre giorni fa di un barcone affondato nella stessa zona e con la stessa meta.
Migrantes,”strage silenziosa”, 700 bimbi morti in mare – Sono intanto allarmanti i dati che giungono dalla Fondazione Migrantes, secondo cui “continua una strage silenziosa nel Mediterraneo, con i morti che sono più che raddoppiati nel 2015 rispetto al 2014: da 1600 a oltre 3200. Continuano le morti di bambini, dimenticate: oltre 700 dall’inizio dell’anno”.
Altre fonti: ansa
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