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Iran: lavoro minorile nella gestione dei rifiuti, il peggior tipo di sfruttamento

giugno 6, 2018 • Articoli, Cultura e Società, z in evidenza

Redazione –

Mentre nel resto del mondo il lavoro minorile viene eliminato, in Iran continua a crescere; a Teheran ed in molte città metropolitane è comune vedere bambini raccogliere e separare i rifiuti, e la cosa è liberamente ammessa anche dai media e dagli ufficiali iraniani.

Le società che hanno avuto l’appalto dal consiglio ingaggiano i bambini perché li pagano il 70% in meno di un lavoratore regolare (adulto), ed anche perché data la loro tenerissima età sono inconsapevoli dei loro diritti in quanto esseri umani, per non parlare dei loro diritti in quanto lavoratori. Tutto questo rende molto facile agli appaltatori ed agli investitori la prosecuzione dello sfruttamento minorile per qualsiasi tipo di lavoro impegnativo.

I bambini che vengono ingaggiati per la gestione dei rifiuti devono raccoglierli, trasportarli nelle aree rurali e separali, qui gli appaltatori si occuperanno poi di venderli.

Il 29 Maggio 2018 un’agenzia di stampa governativa, l’ILNA, ha diffuso la seguente dichiarazione di Elham Eftekhari, membro del consiglio di Teheran: “Il consiglio sta chiaramente sfruttando i bambini assegnandoli lavori impegnativi come la gestione dei rifiuti”.

La Sig.ra Eftekhari ha ggiunto: “Questi bambini non solo lavorano, ma vivono e dormono nelle fabbriche di rifiuti, piene di vermi e puzza, e siamo ben consapevoli dei rischi che questi bambini affrontano dal punto di vista igienico, mentale, fisico e degli abusi sessuali…”.

Il disumano sfruttamento dei minori, soprattutto nella gestione dei rifiuti, è un problema comune anche a Yazd.

In un’intervista con l’ILNA un insegnante di Yazd ha dichiarato a tale proposito: “Alla fine di ogni anno sono testimone del reclutamento di giovani studenti da parte degli appaltatori del consiglio, interessati unicamente a massimizzare i loro profitti; la gran parte dei bambini e degli studenti di questa città provengono da famiglie molto povere, e dal momento che le loro famiglie guadagnano molto poco, accettano questo tipo di lavori, e di conseguenza passano la loro preziosa infanzia nelle rumorose ed inquinate strade ed autostrade”. (ILNA 7Aprile 2018).

I bambini lavoratori spendono i loro giorni e le loro notti in pericolose fabbriche di rifiuti, e sono conseguentemente soggetti ad ogni tipo di patologia e rischio sociale.

Un’altra agenzia di stato governativa, Afkar, ha riportato relativamente a questa questione: “Gli appaltatori del consiglio stanno attualmente ingaggiando diversi bambini, di età compresa tra i 5 e i 15 anni, per la gestione dei rifiuti” (31 Gennaio 2017)

Il 24 Aprile 2018 l’ILNA ha riportato: “Il lavoro minorile è largamente diffuso in Iran, in qualsiasi tipo di lavoro faticoso, dalla vendita ambulante al lavoro nei forni di mattoni all’apicoltura; coinvolgere i bambini in lavori così impegnativi, soprattutto nella gestione dei rifiuti, non è altro che schiavitù”.

Secondo quest’agenzia di stampa: “le fabbriche dove gli appaltatori del consiglio portano questi bambini sono situate nelle periferie delle città, che mancano anche delle più elementari strutture sanitarie: di conseguenza i bambini sono esposti ad ogni tipo di malattia”.

Apparentemente gli appaltatori sembrano essere coloro che si occupano della gestione dei rifiuti per il consiglio del regime, ma nella realtà sono questi bambini a svolgere tutto il lavoro; sono obbligati a svolgere mansioni che ovviamente superano le loro abilità fisiche e mentali: questa è la vera definizione della parola “sfruttamento”.

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