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Bilderberg delle meraviglie

giugno 12, 2015 • Articoli, Politica, z in evidenza

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di Loredana Biffo

E’ dal 1954 che il gruppo Bilderberg – politici, uomini e donne della finanza, e rappresentanti del mondo accademico si riuniscono. Secondo alcuni una sorta di congrega para-massonica dove grandi uomini d’affari ed esponenti politici internazionali discutono delle sorti del mondo.

Nato nel 1954 e riunisce i personaggi più illustri dei vari campi a livello internazionale. Tra i personaggi presenti alla riunione venivano citati: U. Agnelli, H. Kissinger, Mario Monti ed altri ancora.
In molti si danno un gran da fare a sostenere che i “monotematici del complottismo” vivono di paranoiche convinzioni, cioè che questi gruppi di potere siano finalizzati a corrompere (con denaro e sesso) e quindi rendere ricattabili i politici o chi ha una posizione di potere all’interno di uno stato.

Scegliere il futuro capo di stato tra quelli che sono servili e sottomessi incondizionatamente. Avere il controllo delle scuole (licei ed Università) per fare in modo che i giovani talenti di buona famiglia siano indirizzati ad una cultura internazionale e diventino inconsciamente agenti del complotto. Assicurare che le decisioni più importanti in uno stato siano coerenti nel lungo termine all’obiettivo di un “Nuovo Ordine Mondiale”. Controllare la stampa, per poter manipolare le masse attraverso l’informazione. Abituare le masse a vivere sulle apparenze e a soddisfare solo il loro piacere, perché in una società depravata gli uomini perdono la fede in Dio.

E’ possibile che tutto questo rappresenti una serie di illazioni, è però interessante riflettere sul fatto che il contenuto delle riunioni è sempre stato tenuto nascosto, i giornalisti allontanati e la sede degli incontri inespugnabile. Ed è altrettanto utile domandarsi come mai alcuni giornalisti come per esempio Lilli Gruber, la Mannoni, invece vi abbiano partecipato e anche quest’anno la Gruber sia invitata. Non risulta che nessuno di loro abbia mai reso pubblico quanto viene detto nell’incontro.

Sono parechi gli italiani nel gruppo che ha presenziato alle riunioni, e che sembrano avere un ruolo nell’organizzazione se non altro perché Giovanni Agnelli è stato dei membri dell’Advisory Committee e perché come Francia, Germania ed Inghilterra ha 2 nomi nello Steering Committee. In Italia sono state tenute 3 delle conferenze fatte nel periodo 1954-1999: nel 1957 a Fiuggi, nel 1965 e nel 1987 a Villa d’Este.
Ecco i nomi degli Italiani che sembrano aver partecipato alle ultime riunioni annuali:
> 1995        Giovanni ed Umberto Agnelli, Mario Draghi, Renato Ruggiero
> 1996        Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Mario Monti, Renato Ruggiero, Walter Veltroni
> 1997        Giovanni ed Umberto Agnelli, Carlo Rossella, Stefano Silvestri
> 1998        Giovanni Agnelli, Franco Bernabè, Emma Bonino, Luigi Cavalchini, Rainer Masera, Tommaso Padoa-Schioppa, Domenico Siniscalco
> 1999        Umberto Agnelli, Franco Bernabè, Paolo Fresco, Francesco Giavazzi, Mario Monti, Tommaso Padoa-Schioppa, Alessandro Profumo, Ferruccio De Bortoli, CEO di Gruppo Mediaset già Direttore de Il sole 24 Ore e Corriere della Sera; Marco Tronchetti Provera,Rodolfo De Benedetti (2004). La presenza della Bonino alla riunione del 1998, serve a spiegare il perché dei suoi exploit del 1999, oppure è solo una coincidenza? Ha forse trovato qualche gruppo di potere pronto a finanziarla? In cambio di che cosa? Non lo sapremo mai, però il dubbio rimane.

E del resto il nomi svariati dei partecipanti, è facilmente reperibile in rete, qui non li citiamo tutti.

Si è aperto ieri e si concluderà giovedi il nuovo incontro, con il dichiarato obiettivo di “promuovere il dialogo tra Europa e America del Nord”, con 140 invitati provenienti da 22 Paesi . Gli invitati: Charles Michel primo ministro del Belgio; il manager Franco Bernabè il numero uno dell’Eurogruppo Dijsselblem, il presidente austriaco Heinz Fische, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg; e per gli italiani:il manager  l’ex commissario Ue ed ex premier Mario Monti, il numero uno di Techint Gianfelice Rocca; il presidente di Fca John Elkan e – dulcis in fundo – la giornalista Lilli Gruber che è riconfermata (già inviata nel 2013, sostituisce la collega Monica Maggioni), entrambe non hanno mai raccontato nulla dei loro incontri con esponenti di autorevoli editorialisti, direttori di giornali come Financial Times, Economist, Waschington Post, Les Echos, ed esponenti di quotidiani turchi e greci; nulla è mai trapelato dai programmi di informazione da loro condotti.

Il cosiddetto “Club segreto” riunisce le persone più potenti del mondo, e quest’anno è particolarmente affollato di giornalisti e commentatori. Vincolati per bene alla “riservatezza” e c’è da giurarci che nemmeno in questa occasione filtrerà una sola parola sui temi e le questioni emerse nei giorni di dibattito che si definisce “libero” e secondo la regola del “Chatam House”, che se i contenuti se vengono in parte riferiti, non deve essere però svelata l’identità degli interlocutori. E certo che sul piano della trasparenza siamo messi male, per non parlare dei “giornalisti cani da guardia del potere” (sic).

E’ stata anche abolita la conferenza stampa iniziale, che fino agli anni 90 era prassi – dicono – che non interessasse a nessuno. Pare strano, visto che si sostiene esistano molti paranoici del complotto, e la massa di carteggi, libri e articoli che veniva prodotta in quell’occasione.

Ricordiamo che l’Italia ha ospitato ben tre vertici con la presenza di Mario Draghi, Ignazio Visco, Romano Prodi, Enrico letta, Carlo De Benedetti, Gianni Agnelli e Lilli Gruber.
Naturalmente nel “governo ombra del mondo” non sono ammesse autocandidature, nemmeno di giornalisti, per partecipare è necessario essere influenti e potenti.

Altresì c’è anche chi sostiene che si tratta semplicemente di un club ristretto di ricconi o potenti, che amano riunirsi in “tranquillità” senza obbligo di documentare alcunchè.
Del resto il giornalista Carlo Rossella che vi partecipò nel 1997 in Georgia, disse che l’idea del complotto è una stupidaggine, e che si fanno più complotti a Montecitorio che al Bilderberg.

Insomma, noi comuni mortali, e comuni giornalisti, siamo invitati solo alla riflessione, o alle elucubrazioni, dipende se sposiamo o meno la tesi del complotto. A voi la scelta.

“Siamo riconoscenti al Washington Post ed al New York Times e alle testate telegiornalistiche, i cui direttori hanno partecipato ai nostri incontri ed hanno rispettato la loro promessa di segretezza e discrezione per quasi quarant’anni. Sarebbe stato impossibile per noi sviluppare un progetto per il mondo se fossimo stati nel mirino pubblico per tutto questo tempo. Ma adesso il mondo è più sofisticato e pronto a marciare verso un governo mondiale. La sovranità dell’èlite intellettuale, insieme a quella dei banchieri mondiali, è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli scorsi”. 

David Rockefeller alla Commissione Trilaterale, giugno 1991

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One Response to Bilderberg delle meraviglie

  1. Vraie55. ha detto:

    purtroppo le organizzazioni nassoniche semisegrete che non riconoscono lo Stato italiano e il Popolo come massimi organo di potere nazionale ma si pongono al di fuori del controllo dello Stato … possono stare in tale comoda posizione … perchè sono più forti della Democrazia Formale. Il nostro Parlamento dovrebbe espellerli dal proprio consesso ma non ha la forza di farlo. L’amicizia transatlantica è rafforzata anche … dalla persenza di armi nucleari sotto il controllo della Nato ma in sostanza dei soli USA.

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